Governo nel pallone, caos emergenza sanità in Calabria
Tre Commissari ad acta, due insediati e uno designato, bruciati in meno di un mese.
È l’istantanea che fotografa la drammatica crisi dell’emergenza sanità in Calabria alle prese con undici anni di gestione commissariale e un buco in bilancio di 160 milioni di euro, peraltro, non definitivo come evidenziato ancora oggi dal direttore generale della Programmazione sanitaria del ministero della Salute, Andrea Urbani, oggi ascoltato in Commissione Affari Sociali alla Camera.
E oggi è arrivata anche la rinuncia di Eugenio Gaudio, ex Rettore dell’Università La Sapienza.
Gaudio ha detto ‘no’ all’incarico di Commissario ad acta alla Sanità calabrese.
L’ex rettore sarebbe dovuto subentrare al posto del dimissionario Giuseppe Zuccateli che ha lasciato l’incarico lampo il 16 novembre dopo la ‘gaffe’ sulle mascherine.
“Motivi familiari”, quelli che hanno spinto il commissario designato dal governo alla rinuncia tra le polemiche che ne avevano accompagnato la scelta per una vicenda giudiziaria a Catania.
La casella del Commissario alla sanità in Calabria resta scoperta dopo le dimissioni lo scorso 7 novembre di Saverio Cotticelli.
L’ex comandante dei Nas dei carabinieri nominato dal governo giallo-verde, il primo esecutivo guidato da Giuseppe Conte, scelto quando al dicastero della Salute c’era Giulia Grillo e ministro per gli Affari regionali era Erika Stefani, travolto dalla bufera mediatica sulla mancata realizzazione del piano anti-covid della regione.
In piena emergenza pandemia il governo stenta a trovare il bandolo per la gestione della crisi in cui è sprofondata la sanità calabrese.
E la vicenda dei Commissari è probabilmente solo la punta dell’iceberg.
“
Quello che si è notato in questi anni – ha detto oggi Urbani – è una difficoltà dei rapporti fra la struttura commissariale e il dipartimento della salute, gli organi ordinari della Regione Calabria”.
Il decreto legge che prosegue l’intervento straordinario dello Stato in Calabria – ha spiegato Urbani – è incentrato sulla raccolta delle evidenze dei problemi che ci sono stati rappresentati dalla struttura commissariale ed emersi in sede di tavoli di verifica e monitoraggio della gestione della sanità calabrese a opera del ministero dell’Economia e Finanze e del ministero della Salute.
In pratica, sono previsti maggiori poteri per la nuova struttura commissariale poteri più incisivi.
Si rinnova “il potere-dovere della Regione di mettere a disposizione uffici, dirigenti e funzionari alla struttura commissariale, ma qualora non avvenga viene definito il numero di persone, pari a 25, che vanno messe a disposizione. Se non avviene, è previsto anche qui il potere sostitutivo a opera del ministero e del Consiglio dei ministri”.
Altre misure previste nel Dl Calabria cercano di dare soluzione alla carenza di flussi informativi sia sanitari che contabili della Regione Calabria dove si registrano bilanci non approvati in alcune aziende della sanità calabrese addirittura dal 2013, come l’Asp di Reggio Calabria.
Raimondo Adimaro
Commenti
Governo nel pallone, caos emergenza sanità in Calabria — Nessun commento
HTML tags allowed in your comment: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>