La Gazzetta del Mezzogiorno, almeno per ora, è salva
La Gazzetta, con i suoi 133 anni di storia, si salverà grazie a un nuovo editore.
Il Tribunale Fallimentare di Bari ha aggiudicato oggi la gara bandita per l’affitto del ramo di azienda Edisud s.p.a. fino al 31 luglio 2021, alla Ledi s.r.l. del Gruppo Ladisa di Bari che garantirà la continuità di pubblicazione del quotidiano “La Gazzetta del Mezzogiorno”.
Nel frattempo l’esercizio provvisorio continuerà per i prossimi giorni fino al subentro del nuovo editore.
L’aggiudicazione, da parte dei curatori fallimentari della procedura, Michele Castellano e Gabriele Zito, è avvenuta alla presenza dell’amministratore unico della società, Franco Sebastio, all’esito della scadenza del bando cui è pervenuta una sola offerta.
i tratta di un passaggio importante per la storia della Gazzetta perché, grazie all’intervento del gruppo imprenditoriale barese facente capo ai fratelli Sebastiano e Vito Ladisa, il giornale continuerà le pubblicazioni dopo la decisione adottata il 3 novembre scorso dallo stesso tribunale che aveva decretato la fine dell’esercizio provvisorio, concesso a metà giugno, per il grave stato di liquidità dell’azienda.
“Anche all’esito della stipulazione notarile del relativo contratto – si legge in una nota diffusa da Ledi -, ciò potrà contribuire ad un’opera di risanamento gestionale dell’intera attività editoriale nel rispetto sia delle prerogative dell’impresa, sia delle corrette relazioni sindacali che già hanno portato al perfezionamento – come consentito dal bando – di pur limitati accordi con le RR.SS. di giornalisti e poligrafici, sia delle procedure a tutela dei beni dichiarati c.d. “di interesse storico” dalla Sovrintendenza Beni Culturali di Puglia, sia soprattutto dell’interesse diffuso dell’opinione pubblica a non perdere la più importante testata giornalistica del territorio pugliese e lucano”.
La Ledi srl “scongiura l’estinzione del più antico e seguito quotidiano di Puglia e Basilicata oltre che il licenziamento di 147 dipendenti che sarebbe ineluttabilmente conseguito alla cessazione dell’esercizio provvisorio fallimentare già decisa dal tribunale a decorrere dal 20 novembre 2020”.
In base a quanto previsto dal bando, Ledi ha tre giorni per riprendere le pubblicazioni – che da domani dovrebbero essere sospese – e 15 giorni per firmare il contratto.
Tuttavia l’azienda nelle prossime ore farà pervenire al Tribunale una istanza con la quale chiedere di non sospendere neanche per un giorno le pubblicazioni del giornale per consentire alla testata di continuare a informare i lettori soprattutto in questo periodo di pandemia.
Martedì le rappresentanze sindacali dei giornalisti (Fnsi, Assostampa di Puglia e Basilicata, comitato di redazione) e dei lavoratori poligrafici (Cgil, Cisl, Uil e Rsu) avevano firmato un verbale di accordo con la società Ledi srl: il verbale di accordo (in relazione agli obblighi di mantenimento degli attuali livelli occupazionali) era una delle condizioni previste dal bando dei curatori fallimentari per la presentazione di un’offerta.
«Il passaggio della gestione della Gazzetta del Mezzogiorno dalla Edisud dichiarata fallita alla Ledi, società del gruppo Ladisa, evita un esito disastroso sotto il profilo occupazionale e garantisce la necessaria continuità aziendale al quotidiano dei pugliesi e dei lucani. Ha prevalso il senso di responsabilità di tutti, a cominciare dai giornalisti, nella consapevolezza che adesso si apre un’altra partita, ugualmente difficile». Lo affermano, in una nota, la Federazione nazionale della Stampa italiana e le Associazioni regionali di Stampa di Puglia e Basilicata.
«Va innanzitutto scongiurato – proseguono – il rischio che il passaggio dalla curatela fallimentare alla nuova società editrice possa provocare l’interruzione delle pubblicazioni, anche per una sola giornata. Sarà, inoltre, necessario rimboccarsi immediatamente le maniche per mettere a punto un piano industriale di rilancio che assicuri sostenibilità, tuteli l’occupazione valorizzando le professionalità e faccia crescere l’offerta informativa del giornale. Va potenziato il legame della testata con i singoli territori della Puglia e della Basilicata, che le gestioni del passato hanno mortificato e impoverito. Nella prospettiva della vendita all’asta della testata, si tratta di un passaggio ineludibile. Il sindacato dei giornalisti, a tutti i livelli, continuerà a portare avanti la battaglia per il futuro della Gazzetta, proseguendo nel confronto a tutto campo e senza pregiudiziali con il nuovo editore».
la Redazione
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