Con il covid la gente si riversa nelle case di campagna
Città che si svuotano e migliaia di persone che si dedicano allo smartworking guardando il mare, o le cime innevate di una montagna.
Sono i nuovi ritmi imposti dal Covid, che premiano un’esistenza bucolica e a contatto con la natura, a scapito della frenesia delle metropoli. Il risultato è il boom nella compravendita di residenze in campagna.
Rispetto ai primi mesi del 2020, quando la pandemia era ancora un problema lontano dai nostri confini, la richiesta di villette o case immerse nel verde è cresciuta mediamente del 29 per cento in tutto il Paese.
A scattare la fotografia è una nuova analisi condotta da Coldwell Banker Italy.
Dallo studio emerge che è soprattutto al Nord, e nella provincia di Roma, che i cittadini decidono di lasciare le loro case abituali per cambiare aria.
Proprio nel Lazio, per esempio, lo scorso luglio ladomanda di case e appartamenti extra-urbani è aumentata del 37 per cento rispetto ai periodi pre-Covid.
La Provincia più gettonata è quella di Viterbo, che attrae per la sua campagna rigogliosa e i paesini medievali.
Qui è stato segnato un vero e proprio record, con la richiesta di casali e rustici in crescita del 123 per cento.
Ma la riscoperta di borghi e piccoli centri premia anche le Langhe, la provincia di Brescia e Brindisi e la Toscana.
Le campagne fiorentine e senesi hanno, infatti, registrato un incremento della domanda dell’89%.
A puntare su queste soluzioni sono soprattutto lavoratori che, complice il Covid, adesso gestiscono la propria attività da remoto.
Sono, quindi, nella maggior parte dei casi professionisti alla ricerca di alloggi ampi, con grandi spazi esterni, vista panoramica e possibilmente una piscina.
Il budget medio oscilla fra 350mila e 400mila euro per un immobile già ristrutturato.
Che spesso viene acquistato anche con l’obiettivo di avviare un’attività parallela, legata all’agroalimentare.
“Il ricorso sempre più massiccio allo smartworking sta spingendo molte persone a ripensare alle proprie esigenze abitative post lockdown, così le proprietà rurali hanno registrato un’impennata – conferma Vincenzo De Tommaso, dell’ufficio studi di Idealista -. I piccoli centri potrebbero costituire una valida alternativa per garantirsi un ambiente di elevato standard di vivibilità grazie a spazi ampi e aperti, a prezzi decisamente più contenuti delle grandi città”.
Ma non sono solo i rustici immersi nel verde a spingere migliaia di persone a scegliere la campagna.
A dispetto della crisi, anche le residenze di lusso vengono riscoperte come piano B per superare questo momento difficile, come spiega Cassiano Sabatini, brand ambassador di Coldwell Banker Global Luxury.
“La caratteristica più apprezzata di questi alloggi riguarda senza dubbio le loro dimensioni – dice -. La metratura non deve essere inferiore a 350-500 metri quadri. Ma la richiesta riguarda anche i comfort più classici come per esempio la piscina privata e la spa interna. Un plus è sicuramente la presenza di aziende agricole e vigneti che rendono la vita di campagna ancora più realistica allontanando i cittadini dallo stress. Non può mancare, infine, la rete di collegamenti efficiente per facilitare l’accessibilità alla proprietà, pur garantendo l’isolamento del casale dai grossi centri urbani”.
Ecco allora la classifica delle località più richieste.
Che adesso possono cominciare una nuova vita non più basata solo sul turismo, ma su una nuova categoria di residenti stabili. E innamorati della campagna.
Classifica
- Viterbo + 123%
- Firenze +89%
- Brindisi +75%
- Arezzo +67%
- Cuneo +55%
- Grosseto +45%
- Parma +40%
- Roma +38%
- Siena +35%
- Rimini +20%
Piero Vernigo
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