750mila cassintegrati da ottobre aspettano il dovuto
Nell’era dell’informatica è un’assurdità la lentezza burocratica e le migliaia di cavilli e legacci che ostacolano e rallentano la macchina della Pubblica Amministrazione, lentezza che quasi sempre penalizza contribuenti, lavoratori e piccoli imprenditori.
Sono 750 mila i lavoratori di imprese artigiane che da ottobre si trovano senza il sostegno della ex-cassa integrazione, ora Fondo Bilaterale dell’Artigianato, creato nel 2017 e cofinanziato tramite contributi mensili di imprenditori e aziende allo scopo di affrontare momentanei periodi di crisi.
Lo si apprende sulla base di una dettagliata documentazione ricevuta dal Centro Studi Fiscal Focus, diretto da Antonio Gigliotti.
Stando agli ultimi dati disponibili, da ottobre a dicembre 2020 sono ‘mancati’ 261 milioni da erogare ai lavoratori di 211 mila imprese del settore artigiano. I fondi in realtà sono stati erogati dal Governo nell’ultima finanziaria ma manca un ‘passaggio’ che concretamente li faccia arrivare nelle tasche dei lavoratori.
Il Fondo bilaterale è stato creato nel 2017 proprio per supportare le aziende in crisi ma non può essere sufficiente per affrontare una pandemia con centinaia di aziende chiuse e migliaia di lavoratori in cassa essendo alimentato da imprese e artigiani.
Nell’ultima finanziaria, lo Stato ha stanziato dei fondi che sono stati approvati, come prevede l’iter, dalla Corte dei Conti.
Manca però l’ultimo passaggio attraverso cui lo Stato li dovrebbe elargire al Fondo bilaterale che poi dovrebbe distribuire i contributi, in base alle esigenze, a chi li richiede.
Quello che fa rabbia è che i soldi ci sono ma per un inghippo burocratico sono fermi.
Gli artigiani che avrebbero necessitato di ricorrere a forme di sostegno emergenziale sono in media più di tre per azienda in tutta Italia.
Tra loro 149.679 in Lombardia, 98.924 in Veneto, 79.979 in Emilia Romagna e 81.894 in Toscana.
La pandemia ha dimostrato che il sistema di assicurazione sociale italiano è molto frammentatoe non garantisce redditi da lavoro per tutti i lavoratori contro gli shock economici.
È necessario un ripensamento del sistema di assicurazione sociale.
Guglielmo d’Agulto
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