Disoccupazione in Europa, dramma creato dal covid
Sono oltre 3 milioni i giovani che in Europa non sono in grado di trovare un lavoro parliamo di una drammatica disoccupazione giovanile peggiorata abbondantemente con la pandemia.
Essa ha effetti a lungo termine, i giovani senza lavoro rischiano la depressione, problemi di salute mentale, e tendono a guadagnare sempre di meno.
Sono costretti a rendersi indipendenti e a formare una famiglia molto più tardi.
La pandemia ha esacerbato il problema della disoccupazione giovanile in Europa.
Ci sono meno opportunità di lavoro ei giovani sono in concorrenza con i disoccupati con più esperienza.
Anche se l’Europa prevede di investire almeno 22 miliardi di euro per sostenere l’occupazione giovanile, l’economista Guntram Wolff ci illustra le sue preoccupazioni.
Guntram Wolff, economista e direttore del think tank Bruegel: “Da soli, 22 miliardi non sono sufficienti. È chiaramente necessario anche il sostegno nazionale per le giovani generazioni. La triste verità è che la disoccupazione giovanile non diminuisce così rapidamente. Voglio dire, dopo l’ultima crisi finanziaria, ci sono voluti dai 5 ai 10 anni prima di tornare ai livelli di disoccupazione giovanile del 2009. Penso che la questione di come i giovani siano colpiti dalla pandemia sia qualcosa che deve essere in cima alla mente dei responsabili politici”.
Con sempre più giovani che necessitano di centri di disoccupazione come questo a Bruxelles – quanto è grave il problema in Europa – e cosa si sta facendo al vertice per risolverlo?
La disoccupazione giovanile nell’Unione Europea è aumentata a seguito della pandemia Covid-19 passando dal 15% nel 2019 al 18% nel dicembre 2020.
Attualmente in Europa ci sono 3,1 milioni di giovani di età compresa tra 19 e 24 anni in cerca di lavoro o impossibilitati a trovare uno e 4,7 milioni nella fascia di età tra 19 e 29 anni.
Il numero di giovani di età compresa tra 19 e 29 anni senza un lavoro e senza istruzione o formazione, noti come NEET, è di 9,7 milioni.
Durante la crisi finanziaria, la disoccupazione giovanile è passata dal 16% al 26%. Il tasso è tornato al livello del 2008 solo nel 2018, sebbene in Spagna, Italia e Grecia la disoccupazione giovanile sia rimasta elevata.
Per evitare lo stesso impatto della crisi pandemica, Bruxelles investirà almeno 22 miliardi di euro nei prossimi sette anni per aiutare i giovani a lavorare.
È il pacchetto di sostegno all’occupazione giovanile ed è finanziato dal Fondo sociale europeo e da altri fondi comunitari.
Include la Garanzia per i giovani in cui tutti coloro che si iscrivono ricevono un’offerta di lavoro, apprendistato, istruzione o formazione entro quattro mesi.
Un altro impatto più nascosto della pandemia è una “crisi del benessere” tra i giovani.
Un sondaggio su oltre 12.500 giovani in 112 paesi, condotto dal Forum europeo della gioventù con l’ILO e altri partner, mostra che oltre la metà dei giovani in tutto il mondo mostra segni di depressione e ansia dall’inizio della pandemia.
Salvarico Malleone
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