Pensieri sparsi rinchiusi in casa per il corona velenoso
Ritmi ed abitudini di ognuno di noi cambiate causa lui, l’invisibile corona contagioso e quanto mai pericoloso; limitati all’essenziale sopravvivenza fisica i rapporti sociali lavoro- scuola- divertimento: locali, musei, teatri, palestre, scuole con orari ridotti poi chiuse per queste ultime la didattica a distanza che esclude occhi negli occhi, l’empatia con l’insegnate e con i coetanei.
Non c’è passaggio e l’offerta non riceve richiesta alcuna: per poter tenere aperto qualsiasi esercizio pubblico per prendere un caffè o ricrearsi o arricchirsi visitando un museo o andando al cinema corrono le spese: affitti –manutenzione, consumi-bollette, personale, forniture: paesaggi urbani silenziosi; i nastri d’ asfalto vuoti o usati per parcheggiare costretti a vivere in abitazioni-prigioni dove restan mute le sveglie che chiamavano al lavoro, mute le campanelle nelle scuole che scandivano i temi delle materie e della ricreazione.
Dopo aver sistemato e risistemato la geografia della casa che è stata dei miei genitori e in cui purtroppo manca Cesare, mio fratello imbalsamato vivo, ed essermi ingegnata a preparare i pasti della giornata l’idea di dedicarmi alle letture: all’epoca ero sprovvista di ogni mezzo tecnologico e l’incontro con il libri fu fatale.
Li trovavo in tutta la casa dispersi, ammonticchiati poco ordinati sullo scaffale della sala, inoltre cominciai a prestare attenzione alle riviste che ricevevo per aggiornamento della mia attuale professione di giornalista o perché vi collaboro; era importante a quel punto trovare il luogo ideale dove potermi dedicare alla lettura e lo trovai in cucina aprendo la porta finestra: il sole vi entrava per tutto il pomeriggio ed io avevo luce a disposizione fino a tardi.
Ho scritto:” Nutrimento : cibo e libri” con una prima parte dedicata alla geografia e all’esposizione della casa per poi, leggendo “Le vite del Vasari”, inoltrarmi nell’idea di scrivere e chiedere agli amici una scheda- vita, progetto che, per prima cosa, mi proiettava verso il dialogo; secondo avevo l’opportunità, nella desolazione circostante, di scrivere della vita degli amici di poter presentare la loro bellezza dentro una cosa non di poco conto che ha ed attiva ancora il dialogo e la scoperta di tante nuove realtà culturali come:” il realismo terminale” attraverso Stefano Torre.
Proseguivo intanto nelle letture di ogni genere letterario, dalla poesia alla prosa, al teatro ai cataloghi di mostre avuti alle conferenze stampa tenute fino allora in presenza (marzo 2020) autori conosciuti e autori-amici contemporanei in una scoperta sempre più entusiasmante e, come una punta di diamante scoprire e incuriosirmi sul come erano stati affrontati i grandi temi dell’umanità di cui in questo primo incontro presenterò la guerra e la politica.
Su argomenti quali la guerra, la giustizia, la legge, l’avidità sconfinata di ammassare denaro, la politica, la medicina, la musica, la psichiatria, a che cosa può portare la corruzione ritenendomi Ignorante (nel significato di non conoscere) ho disseminato e continuo a seminare le frasi da alcuni autori:.
Le stelle, che avevano appena acceso il loro lumicino, senza fiatare lo spensero, si chiusero in casa e andarono a letto tremando.
“Usciremo un’altra sera”, pensarono….Solo una, in un angolino non si decideva a ritirarsi: ma un nuvolone accese all’improvviso un suo potente fiammifero: tutto il cielo per un istante ne fu illuminato.
Allora anche l’ultima stella spense il lume ed andò a letto.
Che notte!
Il nuvolone brontolava: “Dove sono i nemici? Buuumm. Se li trovo li accomodo io!” Buuumm.
E accendeva un altro fiammifero per scovarli. Cipì osservava meravigliato e tremante.
Il cielo era un campo di battaglia: ad ogni lampo si vedevano sempre nuovi combattimenti: svelte nuvole che scivolavano le une sopra le altre, nuvoloni neri che si guardavano minacciosi pronti a saltarsi addosso.
Per tutta la notte si radunarono suonando trombe e tromboni ed al mattino si lanciarono all’assalto.
“Passerì, guarda, trottano come cavalli!” gridò Cipì indicando nuvole nere che in groppa al vento del mare assalivano il nuvolone venuto dalla collina.
”All’attacco!” Urlava una nuvola alle compagne… ”Sterminateli tutti!”
Ordinò il nuvolone con un rombo che fece tremare le tegole.
Le nuvole galoppanti si slanciarono alla carica contro il muro nero e ad un tratto partì una cannonata: ma il proiettile rimbalzò a zig zag contro le corazze, crepitò e tirandosi dietro il fuoco sbatté con la testa contro la terra che sobbalzò.
Allora accadde il finimondo: piccole nubi veloci uscirono dal nuvolone come reattori e lanciarono una mitragliata di proiettili di ghiaccio che crepitarono sui tetti.
La guerra durò tutta la mattina e solo nel pomeriggio Palla di fuoco riuscì a mettere un poco di ordine nel cielo devastato. “
Ecco che cosa capita a chi si azzuffa! Guardate come siete ridotte!” Esclamò disperdendo le ultime nuvole.
Poi allungò le sue grandi braccia nel cortile, nel bosco e sui prati a tirar su la testolina dei fiori e a carezzare pietosamente i corpi freddi dei passeri uccisi. Infine alzò le sue lance dorate in un arco di meravigliosi colori che abbracciava tutta la terra in segno di pace.
Allora gli uccellini uscirono dai rifugi e ripresero la vita interrotta dalla guerra.
Splendido quadro di un bruttissimo intruso, che mai avremmo voluto in casa avere e che tarderà a lasciare, lasciando tanta tristezza e sofferenza!
La speranza resta e aiuta….
Brava Carmelina! Le tue poetiche riflessioni ispirano anche a me alcuni versi, che annoto qui di seguito.
Il mondo ora sembra muto, in un anno cosa abbiam perduto!
Credevamo d’esser forti, di governar le nostre sorti,
di posseder tutta la terra, e invece siamo …in guerra!
Guardiamo in faccia la realtà, stiamo perdendo perfin la libertà!
A cambiar di botto a noi il destino è bastato un virus piccolino,
che ha paralizzato il mondo, che prima ci appariva assai giocondo,
che prima era globalizzato, e ora invece è … paralizzato !
Brava Carmelina! I tuoi pensieri poetici hanno ispirato anche a me alcuni versi che aggiungo qui di seguito.
Il mondo or se ne sta muto, in un anno…cosa abbiam perduto!
Credevamo d’esser forti, di governar le nostre sorti,
di posseder tutta la terra, e invece siamo…in guerra!
Guardiamo in faccia la realtà, stiamo perdendo perfin la libertà!
A cambiar di botto a noi il destino è bastato un virus piccolino,
che ha paralizzato il mondo, che prima ci appariva assai giocondo,
che prima era globalizzato, e ora invece è…paralizzato!
Brava Carmelina! I tuoi pensieri poetici sono sempre molto apprezzati!
Brava Carmelina! I tuoi pensieri poetici ispirano molte considerazioni!
Brava Carmelina! I tuoi pensieri poetici ispirano molte riflessioni e considerazioni !
Brava Carmelina! I tuoi pensieri poetici ispirano molte considerazioni e riflessioni!
Carmelina, hai proprio ragione, ci vuole Speranza. Credo che, come dopo la peste del 1348, ci sarà presto un nuovo bellissimo
Rinascimento !!