Forse è la volta buona che gli Usa vietino le armi d’assalto
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden ha chiarito una serie di azioni esecutive che intende adottare per affrontare la violenza armata nel Paese. “Dobbiamo vietare le armi d’assalto” è stato l’appello lanciato durante una cerimonia alla Casa Bianca cui hanno partecipato membri chiave del Congresso e rappresentanti di gruppi per il controllo sulle armi.
“La violenza armata in questo paese è un’epidemia e un imbarazzo internazionale”, ha aggiunto il presidente, citando statistiche secondo le quali circa 100 persone al giorno vengono uccise negli Stati Uniti in seguito a sparatorie.
“L’idea che abbiamo così tante persone che muoiono ogni giorno a causa della violenza armata in America è una macchia sulla nostra nazione”, ha ribadito.
Nel corso del suo intervento, Biden ha annunciato che nominerà David Chipman, un ex agente federale e consulente dei gruppi sul controllo delle armi, direttore del Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives, una delle principali agenzie di regolamentazione degli Stati Uniti.
Le mosse del presidente arrivano sulla scia di due stragi avvenute nel mese di marzo.
“Le recenti sparatorie di massa a Boulder, in cui sono state uccise 10 persone, e ad Atlanta, dove sono morte 8 persone, tra cui 6 donne asiatiche con cittadinanza americana, hanno messo in luce l’inesorabilità di questa epidemia”, ha sottolineato la Casa Bianca in una dichiarazione.
Le azioni esecutive di Biden non richiedono l’approvazione del Congresso.
Ciononostante, il presidente ha invitato ancora una volta i deputati statunitensi a sostenere una legislazione più efficace per colmare le lacune nei controlli sui precedenti, vietare le armi d’assalto e i caricatori a capienza elevata, nonché creare le cosiddette leggi della “Bandiera rossa”, che consentono alla polizia o alle famiglie di rivolgersi ai tribunali per rimuovere temporaneamente, a una persona ritenuta pericolosa, l’autorizzazione a possedere armi da fuoco.
Mentre la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato un disegno di legge per il controllo dei precedenti, il mese scorso, le misure di limitazione delle armi affrontano ostacoli più seri in un Senato diviso, dove quasi tutti i repubblicani rimangono uniti nel rifiutare la maggior parte delle proposte.
Il procuratore generale degli Stati Uniti, Merrick Garland, ha affermato che il Dipartimento di Giustizia emetterà regole che disciplinano le “pistole fantasma”, armi da fuoco solitamente vendute in kit non assemblati, chiamati “kit di acquisto, costruzione e sparo”, così come quelle manovre che, attraverso una serie di modifiche, trasformano una pistola in un fucile a canna corta.
Le “ghost gun”, armi artigianali senza numero di serie, “saranno regolate come le altre armi da fuoco”, ha dichiarato Biden, evidenziando invece come “oggi tutti possono acquistarle, senza background check, compresi i terroristi”.
Entro 60 giorni, poi, il Dipartimento di Giustizia pubblicherà un modello di legislazione “Bandiera rossa” per gli Stati ed emetterà una relazione annuale sul traffico di armi da fuoco nel Paese.
L’amministrazione Biden, infine, ha assicurato che investirà “interventi di violenza comunitaria fondati su dati comprovati”.
Shannon Watts, fondatrice di Moms Demand Action Against Gun Violence, un ramo dell’Everytown for Gun Safety, finanziato dall’ex sindaco di New York City Michael Bloomberg, ha definito gli ordini esecutivi annunciati da Biden “un’enorme vittoria per il movimento a favore della sicurezza delle armi”.
“Per anni, sopravvissuti e sostenitori, inclusi i volontari di @MomsDemand, hanno sfidato legislatori sostenuti dall’NRA che si sono rifiutati di agire.
Oggi, il presidente Biden ha chiarito che quei giorni sono finiti ”, ha twittato. L’ex deputata Gabrielle Giffords, che è stata colpita alla testa in un attacco che ha ucciso 5 persone durante una seduta costitutiva, in Arizona, nel 2011, ha elogiato la presa di posizione del presidente in una dichiarazione altrettanto entusiasta.
“Giorni come quello di oggi sono il motivo per cui abbiamo lottato così duramente per portare un campione della sicurezza delle armi alla Casa Bianca”, ha affermato Giffords, che ha fondato l’organizzazione per la prevenzione della violenza armata che porta il suo nome, sulla scia della sparatoria.
“Queste azioni esecutive aiutano ad affrontare una crisi che devasta quotidianamente le comunità in tutto il Paese. Oggi ci auguriamo che un futuro migliore sia in serbo per noi”, ha aggiunto.
Le sparatorie che hanno scosso gli Stati Uniti a marzo sono state un ulteriore campanello d’allarme per la Casa Bianca. Il 22, un uomo armato, successivamente identificato come Ahmad Al Aliwi Alissa, 21 anni, ha aperto il fuoco in un supermercato King Soopers a Boulder, in Colorado, uccidendo 10 persone.
La polizia sta ancora indagando le ragioni dietro la furia omicida del ragazzo. Pochi giorni prima, il 16 marzo, un altro uomo armato ha causato la morte 8 persone, di cui 6 di origini asiatiche, in tre centri massaggi di Atlanta, capitale dello Stato della Georgia.
I due attacchi hanno spinto Biden a chiedere al Congresso di rafforzare le restrizioni sulle armi.
Subito dopo i due episodi, il presidente aveva promesso che avrebbe preso “misure di buon senso” per evitare stragi simili e aveva rinnovato il suo appello a vietare le armi d’assalto, esortando soprattutto i legislatori ad elaborare disposizioni che mettessero fine alle scappatoie nei controlli dei precedenti penali.
A tal proposito, è possibile ricordare che la legge per rafforzare i controlli sui precedenti e per vietare la vendita di alcuni fucili semiautomatici si è bloccata a causa dell’opposizione repubblicana.
Niccolò Rejetti
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