Alibaba condannato ad una multa di 2 miliardi e 336 mln
Il dragone contro Alibaba.
Ora la Cina attacca il rischio oligopoli, vale a dire l’economia sottoposta alla legge di pochi grandi gruppi.
Per questo motivo il colosso delle vendite su internet Alibaba ha dovuto accettare il pagamento di una sanzione plurimiliardaria, più di 18 miliardi di Juan, circa 2 miliardi e 336 milioni di euro, alla Repubblica popolare per abuso di posizione dominante a causa di comportamenti anti-concorrenziali.
In pratica il gigante del commercio digitale, secondo le accuse dell’agenzia anti-monopolio dello Stato cinese, utilizzava le proprie dimensioni finanziarie per schiacciare i venditori al dettaglio che aspirano ad avere le proprie piattaforme di vendita al pubblico.
L’indagine dell’anti-trust di Pechino contro Alibaba era cominciata nello scorso dicembre quando il fondatore ed ex-presidente del gruppo Jack Ma aveva criticato il sistema bancario della Repubblica popolare definendolo “un banco dei pegni”.
I vertici del Pcc hanno interpretato la critica di Jack Ma al sistema creditizio dell’Impero di mezzo come un attacco al sistema burocratico statale di controllo dell’economia.
Il vertici di Pechino e in particolare il presidente Xi Jinping considerano le alte tecnologie e il digitale settori altamente strategici e sensibili per la sicurezza dello Stato.
E temono che i loro interessi possono estendersi anche alla finanza, alla sanità e al comporto assicurativo-pensionistico.
Infatti Alibaba, fondata nel 1999, dopo esser diventata un colosso delle vendite al dettaglio, all’ingrosso e tra consumatori, investe nei servizi finanziari e addirittura nelle grandi produzioni cinematografiche.
Guglielmo d’Agulto
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