Joe Biden ha riconosciuto il genocidio degli armeni
Si allarga ulteriormente il solco tra l’Occidente e la Turchia. Dopo le pesanti affermazioni di Mario Draghi nei confronti di Erdogan, lo ha definito “dittatore”, ora è la volta degli Stati Uniti ad imprimere un ulteriore scossone al già fragile rapporto tra Ankara, gli Usa e l’Europa.
Joe Biden, presidente degli US, ha utilizzato il termine “genocidio” per commemorare il massacro compiuto dall’impero ottomano contro gli armeni cristiani a partire dal 24 aprile 1915 sino al 1917 quando i turchi sterminarono oltre 1,5 milioni di armeni cristiani.
Già il 2 giugno 2016 il Parlamento tedesco approvò la risoluzione che riconosceva come “genocidio” lo sterminio degli armeni cristiani e tale risoluzione generò una rabbiosa reazione da parte di Erdogan che richiamò l’ambasciatore da Berlino.
Ecco quanto riporta il comunicato emesso dalla Casa Bianca
“Ogni anno, in questo giorno, ricordiamo la scomparsa di tutti coloro che sono stati ammazzati nel genocidio armeno dell’era ottomana e ci impegniamo a impedire che una tale atrocità si ripeta. A partire dal 24 aprile 1915, con l’arresto di intellettuali armeni e leader di comunità a Costantinopoli da parte delle autorità ottomane, un milione e mezzo di armeni furono deportati, massacrati o marciati verso la morte in una campagna di sterminio.
Onoriamo le vittime del Meds Yeghern in modo che gli orrori di ciò che è accaduto non siano mai persi nella storia.
E ricordiamo in modo da rimanere sempre vigili contro l’influenza corrosiva dell’odio in tutte le sue forme.
Di coloro che sono sopravvissuti, la maggior parte è stata costretta a trovare nuove case e nuove vite in tutto il mondo, compresi gli Stati Uniti.
Con forza e resilienza, il popolo armeno è sopravvissuto e ha ricostruito la propria comunità.
Nel corso dei decenni gli immigrati armeni hanno arricchito gli Stati Uniti in innumerevoli modi, ma non hanno mai dimenticato la tragica storia che ha portato così tanti dei loro antenati sulle nostre coste.
Onoriamo la loro storia. Rispettiamo quel dolore. Affermiamo la storia.
Lo facciamo non per incolpare, ma per garantire che quanto accaduto non si ripeta mai.
Oggi, mentre piangiamo ciò che è andato perduto, volgiamo anche il nostro sguardo al futuro, al mondo che desideriamo costruire per i nostri figli.
Un mondo non macchiato dai mali quotidiani del fanatismo e dell’intolleranza, dove i diritti umani sono rispettati e dove tutte le persone sono in grado di perseguire la propria vita in dignità e sicurezza.
Rinnoviamo la nostra comune determinazione a impedire che future atrocità si verifichino in qualsiasi parte del mondo. E perseguiamo la pace e la riconciliazione per tutte le persone del mondo.
Il popolo americano oggi onora tutti quegli armeni che morirono nel genocidio iniziato 106 anni fa”.
Il Parlamento italiano il 10 aprile 2019 ha riconosciuto il genocidio armeno cristiano.
In Turchia parlare di genocidio armeno è un reato punito con l’arresto, previsto dall’articolo 301 del codice penale.
Sono anni che la Turchia ed Erdogan cercano di entrare nell’Unione Europea, sarebbe il cavallo di troia per islamizzare il vecchio continente e farlo divenire suo zerbino.
Arnaud Daniels
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