Riaprono le biblioteche ma il 41% dei comuni non ne ha
Le biblioteche in Italia, come negli altri Paesi, sono rimaste chiuse a lungo a causa delle limitazioni imposte dalla pandemia, ma ultimamente stanno riaprendo nuovamente le porte.
Sono 7.425 le biblioteche pubbliche e private, statali e non statali, aperte al pubblico in Italia nel 2019.
Ma dal conto si escludono quelle scolastiche e universitarie.
Il 58,3% del totale dei comuni ha almeno una biblioteca: ce ne sono quasi tre ogni 100 kmq e una ogni 8 mila abitanti.
Due biblioteche su tre, il 68,5%, sono biblioteche civiche a titolarità comunale, il 9,2% appartiene a enti ecclesiastici, mentre il 7,1% è gestito da associazioni private e il 4% da fondazioni.
Una valida risposta al problema dell’analfabetismo funzionale che riguarda il 27,7% degli italiani.
Numeri non indifferenti, soprattutto se si pensa che in Italia solo il 40% della popolazione legge almeno un libro all’anno.
Durante la pandemia stando ai dati del Parlamento europeo, il 33% delle persone in tutto il mondo ha letto più libri o ascoltato più audiolibri a casa.
Anche l’accesso alle risorse educative online da parte degli editori è aumentato notevolmente durante il blocco.
In Italia, 4,4 milioni di libri di testo digitali sono stati scaricati dalle piattaforme degli editori educativi durante le prime sei settimane di chiusura delle scuole.
Un fenomeno che non si è limitato al nostro Paese: le biblioteche online di Parigi hanno registrato 1.000 download al giorno alla fine di marzo 2020, rispetto alla normale cifra di 200.
Una volta constato il numero, c’è da chiedersi quanti le utilizzano.
Secondo i dati Istat sono quasi 50 milioni gli accessi fisici totali registrati dalle biblioteche nel 2019: in media 8.500 visite l’anno per ciascuna struttura rispondente, circa 34 per ogni giorno di apertura.
Gli utenti iscritti in biblioteca che hanno usufruito di almeno un servizio sono 7,8 milioni, circa 1.200 per struttura osservata.
L’83,3% ha effettuato prestiti direttamente sul posto: solo il 35,2% ha fornito prestiti utilizzando anche piattaforme digitali, il 14,8% ricorrendo a e-book reader o a altri strumenti digitali.
L’utilizzo fisico delle strutture era decisamente preferito.
Il motivo è sicuramente l’aiuto che questi luoghi offrono alla lettura tranquilla, lontana da distrazioni e rumori.
Ma un altro fattore è il numero di attività culturali offerte agli utenti.
Si va dalla promozione alla lettura (54,3%), all’animazione e i laboratori specificatamente rivolti a bambini fino ai 13 anni (49,4%).
C’è poi chi organizza conferenze, convegni o seminari (il 41%), corsi didattico-formativi per l’utenza esterna (il 37,2%), mostre temporanee (35,1%), film e video (24,1%) o visite guidate (il 47,6%) organizzate dalla biblioteca stessa.
Più della metà delle biblioteche è nel Nord Italia, per l’esattezza il 58,3% del totale.
Segue il Mezzogiorno con il 24,2% e in ultima posizione troviamo il Centro Italia con il 17,5%.
Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna sono le prime tre regioni, poco sotto troviamo Veneto, Lazio e Toscana.
In fondo alla classifica per region vi sono le meno popolose: Basilicata, Valle d’Aosta e Molise.
C’è da precisare che Aosta è la prima città per numero di librerie in confronto alla popolazione.
Per quanto riguarda le città Roma e Milano sono quelle con più biblioteche.
Rispettivamente se ne possono contare 300 e 133.
Per le altre città con più biblioteche, seguono Torino (97), Bologna (94), Firenze (85), Genova (81), Napoli (78), Venezia (53), Palermo (43) e Trieste (39).
Oltre ai centri metropolitani, anche molti piccoli comuni italiani sono dotati di biblioteche: il 37,7% delle biblioteche è infatti presente in comuni con meno di 5mila abitanti, alcuni dei quali arrivano a contare sino a cinque biblioteche, il 28,8% si trova in centri di medie dimensioni, da 5 a 30 mila abitanti.
Soprattutto nei centri urbani medio-grandi, quelli con più di 30mila abitanti, sono presenti biblioteche che attuano un’apertura al pubblico non inferiore alle 60 ore settimanali, il 32,6% del totale.
Ma la possibilità di garantire tutti i servizi all’utenza durante l’apertura sembra più difficile nei piccoli comuni con meno di 2mila abitanti.
Rispetto al valore nazionale, raddoppia la presenza di biblioteche aperte solo per poche ore alla settimana, fino a 12 ore settimanali il 58,6% contro il 25,8% a livello nazionale, e per pochi mesi l’anno, il 6,4% contro il 2,6% nazionale. L’80,6% è aperta al pubblico tutto l’anno, il 5,2% invece su richiesta o per appuntamento e il 3,1% in alcuni periodi dell’anno.
Prima della pandemia le biblioteche cittadine erano la garanzia di un ambiente sociale, di cultura e di bellezza visto che il 31,5% è localizzata in un edificio monumentale o di interesse storico-artistico.
I dati si riferiscono al 2019-2021
Fonte: Istat, Parlamento europeo
Salvarico Malleone
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