Per una famiglia su tre la situazione è peggiorata
Secondo l’ultimo report dell’Istat, riferito all’anno della pandemia, la maggioranza si dice però soddisfatta della propria condizione personale e quattro italiani su 5 sono contenti del proprio stato di salute
Per una famiglia italiana su tre è peggiorata la situazione economica ma la maggioranza è soddisfatta della propria situazione personale e quattro italiani su cinque sono contenti del proprio stato di salute.
E’ la ‘fotografia’ del 2020 scattata dall’Istat con il suo report sulla soddisfazione dei cittadini per le condizioni di vita.
I giudizi sulla percezione della situazione economica a livello familiare evidenziano un quadro di “sostanziale tenuta”: la maggioranza delle famiglie giudicano invariata la propria situazione economica rispetto all’anno precedente (62,8%) ma si registra un calo della percezione di stabilità (65,2% nel 2019) e – appunto – un aumento di quella di peggioramento (29,1% rispetto a 25,7% del 2019).
Al Nord si ha la crescita maggiore della quota di famiglie che dichiarano un peggioramento della situazione economica familiare (28,9% rispetto al 24,3% del 2019); segue il Mezzogiorno (28,0% da 26,8%) e il Centro (30,8% da 27,5%). Nonostante aumenti la percezione di un peggioramento, nel 2020 il 66% delle famiglie valuta adeguate alle proprie esigenze le risorse economiche di cui dispone (64,9% nel 2019).
La quota di famiglie che ritengono ottime o adeguate le proprie risorse passa dal 60,4% del 2019 al 61,7% del 2020 nel Mezzogiorno, dal 65,2% al 66,3% al Centro e dal 67,8% al 68,7% al Nord.
Alla domanda “Attualmente, quanto si ritiene soddisfatto della sua vita nel complesso?”, in base a un punteggio da 0 a 10 (dove 0 indica “per niente soddisfatto” e 10 “molto soddisfatto”), nel 2020 il 44,3% delle persone di 14 anni e piu’ indica i livelli di punteggio piu’ alti (8-10), il 41,3% giudica la propria vita mediamente soddisfacente (6-7), il 12,5% la valuta con i punteggi piu’ bassi (0-5).
Rispetto all’anno precedente, la quota di chi esprime i punteggi piu’ alti sale dal 43,2% al 44,3%, a scapito sostanzialmente dei punteggi piu’ bassi (dal 14,2% al 12,5%).
A essere piu’ soddisfatti sono le persone nelle classi di eta’ centrali, i residenti al Nord, gli occupati nelle posizioni più elevate o alle dipendenze e le persone più istruite.
La crescita del livello di soddisfazione riguarda uomini e donne in misura analoga.
Nei vari gruppi di età la quota di coloro che esprimono elevati livelli di soddisfazione è sostanzialmente stabile o in aumento. In particolare, la crescita è più elevata tra le persone di 35-44 anni (dal 44,4% al 47,5%) e di 45-54 anni (dal 43,1% al 45,4%) e tendenzialmente aumenta con il titolo di studio.
Le persone molto soddisfatte sono il 36,6% tra chi ha al massimo la licenza elementare e il 50,1% tra i laureati.
L’impatto iniziale della pandemia non incide sulla soddisfazione per la salute. In particolare, l’81,6% degli individui di 14 anni e oltre esprime un giudizio positivo sul proprio stato di salute: nel complesso, la soddisfazione per questo aspetto della vita diminuisce al crescere dell’età e raggiunge il minimo nella classe dei 75enni e più (56,9%).
Le donne dichiarano una soddisfazione sempre minore degli uomini anche a parità di età, con differenze maggiori nelle età anziane: sono molto o abbastanza soddisfatte per il proprio stato di salute nel 79,4% dei casi rispetto all’84,0% degli uomini. Rispetto al 2019 si osserva una lieve crescita della quota di soddisfatti per questo aspetto della vita, che ha riguardato in egual misura uomini e donne.
Riccardo Dinoves
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