Padova è Patrimonio Mondiale dell’Unesco a pieno titolo
La città veneta fa il suo ingresso nell’Olimpo Internazionale della cultura e della bellezza grazie a “Padova Urbs Picta“, grazie a Giotto e al ciclo degli affreschi del XIV secolo padovano, conservati in otto edifici e complessi monumentali, distanti tra di loro poche centinaia di metri, tra cui alcuni dei luoghi più amati della città: la Basilica di Sant’Antonio e la Cappella degli Scrovegni.
La Basilica di Sant’Antonio, vista dal drone.Padova Urbs Picta
E, inoltre, la Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo agli Eremitani, la Cappella della Reggia Carrarese, il Battistero della Cattedrale, il Palazzo della Ragione, l’Oratorio di San Giorgio e l’Oratorio di San Michele.
Ad affrescare le pareti di questi luoghi, nel corso del Trecento, alcuni dei più straordinari artisti dell’epoca: Giotto, che con gli affreschi della Cappella degli Scrovegni realizza il suo capolavoro, ma anche Guariento di Arpo, Giusto de’ Menabuoi, Altichiero da Zevio, Jacopo Avanzi e Jacopo da Verona.
Racconta Andrea Colasio, Assessore alla Cultura del Comune di Padova:
“Quello che accade a Padova nel corso del XIV secolo è una vera e propria rivoluzione culturale, che vede moltissimi altri protagonisti, tra i principali artisti di quell’epoca: Altichiero, Guariento, Jacopo Avanzi, Jacopo da Verona: ecco, questa è la Urbs Picta, 3694 metri, concentrati in un piccolo centro storico, che è la città di Padova, che nel XIV secolo era una capitale artistica e militare di un piccolo stato cuscinetto tra la Serenissima e Milano.
Quello che è accaduto lì è un punto di snodo fondamentale tra Medioevo e Rinascimento: lo dice un grande storico francese, Jacques Le Goff, che dice: ‘Guardo a Padova del ‘300 e mi interrogo: è mai esistito il Medio Evo? No, perchè lì a Padova accadevano molte cose che siamo soliti chiamare Rinascimento’.
Una valore culturale inestimabile. E un grande volano anche per il turismo: si prevede un 20% in più di turisti, che equivale a 80-100 milioni di euro di PIL per Padova.
Nella sessione 2021, entrano nella World Heritage List dell’Unesco anche le Terme di Montecatini.
In attesa di valutazione la candidatura dei Portici di Bologna.
In totale, i siti Unesco italiani sono 57.
Claudia Treves
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