Unicredit taglia 150 sportelli Mps in Puglia Emilia Sicilia
Circa 1250 sportelli sui 1400 totali. Ecco il «perimetro» di Mps oggetto dell’esame da parte di Unicredit per una possibile acquisizione.
Dei circa 1400 sportelli della banca senese sarebbero esclusi circa 110 sportelli, prevalentemente in Sicilia, Puglia e Emilia Romagna che verrebbero esclusi anche questioni di Antitrust per evitare sovrapposizione.
Esclusi anche altri 30-40 sportelli per i quali era già prevista la chiusura perché non redditizi nell’ambito del piano di chiusure già in corso.
Oppure che l’istituto guidato da Andrea Orcel assuma l’impegno, nell’ambito dell’integrazione delle attività di Mps, di portare a Siena alcune funzioni del gruppo.
Per la gestione degli esuberi c’è già la volontà di rifinanziare il fondo esuberiper circa un miliardo, che dovrebbe servire per la copertura di circa 6 mila prepensionamenti con un anticipo di sette anni.
Per quanti riguarda gli sportelli esclusi dal perimetro, quelli al Sud potrebbero finire nell’orbita di Mcc per una integrazione nella rete della Popolare Bari.
A Mcc potrebbero interessare anche società prodotto e consorzi operativi.
Il «temporary framework» della Bce consentirebbe la ricapitalizzazione precauzione senza il burden sharing, ricorda Morgan Stanley, mentre Bloomberg riferisce dell’impegno di Mef e Unicredit per tutelare gli obbligazionisti.
Resta un’incognita il destino del marchio e della direzione generale (2600 dipendenti solo a Siena) e del marchio Mps, ovvero il principale nodo – politico prima che finanziario – dell’intera vicenda.
Raimondo Adimaro
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