Ogni giorno si compie una strage negli Stati Uniti
Un uomo con giubbetto antiproiettile che si è definito un survivalista, ossia pronto ad un mondo post apocalittico, ha ucciso quattro persone, tra cui un bimbo tra le braccia della madre.
L’episodio si è verificato a Lakeland, in Florida.
Insomma, le sparatorie in cui diverse persone restano uccise da un solo assassino sono all’ordine del giorno negli Stati Uniti.
Non è una sensazione, ma sono i numeri a dirlo.
In America la follia omicida è all’ordine del giorno.
Alcuni grafici mostrano il numero di “mass shootings”: un dato in crescita negli ultimi anni ed è aumentato persino nell’anno della pandemia.
Ma cosa intende il Gun violence archive, l’associazione che raccoglie questi dati, con “mass shootings”.
Sono le sparatorie in cui muoiono almeno 3 persone escluso l’autore. Il metodo di conteggio viene spesso dibattuto e altre stime, in alcuni casi, hanno fornito dati anche molto diversi.
Le stragi di massa con armi da fuoco, negli Stati Uniti sono un evento quasi quotidiano: nel 2015 ce ne sono state 330, nel 2016 379 e nel 2017 346.
Ma il loro numero è tornato a crescere nel 2019 (417) per raggiungere il massimo nell’anno della pandemia, il 2020 (578).
L’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama, all’inizio del 2015, aveva annunciato un giro di vite sui controlli per chi vuole acquistare armi, visto che le stragi di questo tipo vengono compiute per follia o per terrorismo.
Giro di vite che non si è mai visto.
Quali sono state le principali stragi compiute negli Stati Uniti.
Al primo posto c’è la terribile strage del primo ottobre 2017, compiuta durante un concerto a Las Vegas da Stephen Paddock con 23 armi da fuoco.
Il 64enne, prima di togliersi la vita, ha ucciso 58 persone. La seconda è la strage di Orlando con 49 morti, avvenuta nel 2016.
Da segnalare che in tutte le prime 6 stragi che trovate nella classifica è morto anche l’autore.
I dati sono aggiornati al 2020 Fonte: Gun violence archive
Raimondo Adimaro
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