Italia in crescita nella World’s 50 Best Restaurant 2021
Annullata l’edizione 2020 e rimandata da giugmo a ottobre quella del 2021, la mente torna al 2019 e alle nuove regole che hanno modificato, in meglio, il concorso.
Una correzione per offrire nuovi palcoscenici a nuovi volti, la creazione di una Best of the Best ove entrano di diritto quanti hanno conquistato il titolo. Un riconoscimento al merito che esclude dalla competizione, anche per evitare l’alternarsi sul podio dei soliti nomi, come accadeva negli anni passati, e aprire il varco a qualche colpo di scena.
La Hall of Fame, questa sorta di club esclusivo dei vincitori del primo posto nella 50 Best, conta Mauro Colagreco, Massimo Bottura, i fratelli Roca, Daniel Humm, Heston Blumenthal, Thomas Keller.
René Redzepi è invece in gara con il nuovo Noma, dopo la chiusura del “vecchio” nel 2018, è tra i favoriti.
La cerimonia, che quest’anno ha più del solito il sapore di una festa e di una rinascita, parte con il ricordo dei grandi cuochi che ci hanno lasciato in questi mesi.
La grande manifestazione è anche l’occasione per una riflessione sulle conseguenze del terribile periodo appena passato, quello che ha imposto la chiusura di tanti locali.
La classifica, tornata a 100 referenze, in vertiginosa salita Norbert Niederkofler che porta il suo St. Hubertus dalla posizione 116 alla 54. Bene anche il Ristorante Luca Fantin che dalla 107 si porta alla 73.
Il premio come miglior chef donna è stato attribuito a Pia Leon. Chef del Kjolle di Lima, locale dall’anima casual complementare al Central, di cui condivide spazi (l’ultimo piano di Casa Tupac) e progettualità, parte di un sistema gastronomico e culturale di ampio respiro che include il bar Mayo, le aree del centro ricerca Mater Iniciativa.
Sul gradino più alto del podio quest’anno sale – secondo i pronostici – René Redzepi. Una vittoria annunciata, per il Noma 2.0 di Copenaghen che torna a fregiarsi del titolo di Miglior Ristorante del Mondo per la quinta volta, la prima nella sua nuova struttura che in quest’anno complicatissimo, ha dimostrato di saper districarsi tra molte difficoltà indotte dalla pandemia reinventandosi con grande dinamismo imprenditoriale.
Di Copenaghen anche il secondo posto con l’ascesa del Geranium al secondo posto (nel 2019 era alla posizione numero 5, l’anno precedente alla 19) investito da un effetto Noma.
Mantiene la terza posizione Asador Etxebarri di San Sebastian, già protagonista di una bella ascesa nel 2019 (dal 10 al 3) complice anche il passaggio della cerimonia della 50 Best a Bilbao nel 2018 (quella che impalmò Massimo Bottura).
Italia in ammirevole crescita, dopo l’andamento incerto dell’edizione 2019: a partire dal rientro di Niko Romito nella top 50 al numero 29 (la scorsa edizione era 51), preceduto di poco da Massimiliano Alajmo, per le Calandre di Rubano, che passa dalla posizione 31 alla 26.
Sale anche Enrico Crippa che dal 29 risale al posto 18 (nel 2018, era al 16esimo).
Eccezionale la prestazione di Riccardo e Giancarlo Camanini di Lido 84 a Gardone Riviera, che inseriscono la quinta e arrivano direttamente alla posizione numero 15.
La classifica World’s 50 Best Restaurant 2021
1- Noma, Copenaghen, Danimarca
2- Geranium, Copenaghen, Danimarca
3- Asador Extebarri, Atxondo, Spagna
4- Central, Lima, Perù
5- Disfrutar, Barcellona, Spagna
6- Frantzén, Stoccolma, Svezia
7- Maido, Lima, Perù
8 – Odette, Singapore
9- Pujol, Città del Messico, Messico
10- The Chairman, Hong Kong
11- Den, Tokyo, Giappone
12- Steirereck, Vienna, Austria
13- Don Julio, Buenos Aires, Argentina
14- Mugaritz, San Sebastian, Spagna
15- Lido 84, Gardone Riviera, Italia
16- Elkano – Getaria, Spagna
17- A Casa do Porco – San Paolo, Brasile
18- Piazza Duomo – Alba, Italia
19- Narisawa – Tokyo, Giappone
20 – Diverxo – Madrid, Spagna
21- Hiša Franko – Kobarid, Slovenia
22- Cosme – New York, USA
23- Arpège – Parigi, Francia
24- Septime – Parigi, Francia
25- White Rabbit – Mosca, Russia
26- Le Calandre – Rubano, Italia
27- Quintonil – Città del Messico, Messico
28- Benu – San Francisco, USA
29- Reale – Castel di Sangro, Italia
30 – Twins Garden – Mosca, Russia
31- Restaurant Tim Raue – Berlino, Germania
32- The Clove Club – Londra, UK
33- Lyle’s – Londra, UK
34- Burnt Ends – Singapore
35- Ultraviolet by Paul Pairet – Shanghai, Cina
36- Hof Van Cleve -Kruisem, Belgio
37- SingleThread – Healdsburg, USA
38- Boragó – Santiago, Cile
39- Florilège – Tokyo, Giappone
40 – Sühring – Bangkok, Thailandia
41- Alléno Paris au Pavillon Ledoyen – Parigi, Francia
42- Belcanto – Lisbona, Portogallo
43- Atomix – New York, USA
44- Le Bernardin – New York, USA
45- Nobelhart & Schmutzig – Berlino, Germania
46- Leo – Bogotá, Colombia
47- Maaemo – Oslo, Norvegia
48-Atelier Crenn – San Francisco, USA
49- Azurmendi – Larrabetzu, Spagna
50 – Wolfgat – Paternoster, Sud Africa
Riccardo Dinoves
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