Nel 2021 sono sbarcati il 600% in più rispetto al 2019
Dal Cruscotto statistico del Ministero dell’Interno la situazione relativa al numero dei migranti sbarcati dal 1 gennaio al 7 ottobre 2021 ci mostra che sono approdati sulle nostre coste 47.959, nello stesso periodo del 2020 sono stati 24.500 mentre nel 2019 furono 7.999.
Se i dati odierni li raffrontiamo a quelli di due anni fa l’incremento è stato del 600 percento, rispetto all’anno scorso del 306 percento.
Numeri preoccupanti in un periodo delicato come quello attuale.
A parere del ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, le colpe non ci appartengono: “Il problema dell’immigrazione è strutturale e non congiunturale, quindi è difficile parlarne se non facendo un quadro geopolitico. Gli sbarchi sono aumentati, ma non dipende dal ministro, è più complesso”.
Sull’argomento si è espresso anche Fabrice Leggieri, direttore esecutivo dell’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex), in audizione dalla commissione Schengen.
“Oggi il rischio terroristico è molto debole” ha aggiunto, “Il numero di terroristi potenziali che usano i flussi migratori è statisticamente limitato, però il semplice fatto che esista è molto grave, quindi è necessario impegnarsi a livello europeo. Frontex metterà a punto degli indicatori di rischio”.
Leggeri ha anche proposto di usare l’aeroporto di Fiumicino come hub per i rimpatri, anche da altre nazioni, verso i Paesi di provenienza dei migranti.
“Da gennaio il corpo Europeo si trova all’Aeroporto di Fiumicino per i rimpatri dei migranti irregolari” ha spiegato, “Abbiamo 10 membri Corpo Europeo che assistono l’organizzazione degli allontanamenti. Dall’inizio dell’anno sono stati 1500 migranti rimpatriati Abbiamo proposto anche l’utilizzo dei voli commerciali, ma la prassi è di usare i charter soprattutto per i Paesi del Maghreb. Abbiamo la possibilità di usare Fiumicino come hub anche dagli altri Paesi, come transito”
Leggeri ha anche puntato il dito contro le responsabilità della Bielorussia che “ha messo in atto una politica dei flussi di migranti verso Lituania, Polonia e Lettonia“.
“Si tratta di un’azione che l’Unione Europea valuta come una forma di ricatto volta alla rimozione delle sanzioni. Vediamo un aumento dell’ 87percento dall’inizio dell’anno” ha dichiarato.
Niccolò Rejetti
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