La guerra dei dazi tra Usa e Ue è finita
La guerra commerciale tra Ue e Stati Uniti su acciaio e alluminio è finita: o, almeno, è sospesa.
Le tariffe imposte da entrambe le parti vengono revocate (anche quelle europee che dovevano entrare in vigore il primo dicembre) così come viene chiusa la disputa aperta al Wto.
Vengono avviati invece i negoziati per un accordo permanente.
Lo hanno annunciato il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, a margine del Summit G20 a Roma.
“Viene inaugurata una nuova era di cooperazione transatlantica” dalla quale Usa e Ue “trarranno tutti benefici negli anni a venire” e “mostra il potere della nostra forte partnership e cosa siamo in grado di ottenere lavorando insieme”, ha affermato il capo della Casa Bianca.
“Continueremo insieme a dimostrare al mondo che le democrazie sono in grado di dare soluzioni solide ai problemi”, ha aggiunto con particolare riferimento alla Cina.
“Abbiamo deciso di sospendere le tariffe su acciaio e alluminio e di avviare i lavori su un nuovo accordo globale sull’acciaio sostenibile. Ciò segna una nuova pietra miliare nel nostro rinnovato partenariato Ue-Usa ed è una novità mondiale nei nostri sforzi per raggiungere la decarbonizzazione della produzione e del commercio mondiale di acciaio. Un grande passo avanti per combattere il cambiamento climatico”, ha sintetizzato von der Leyen.
“L’accordo è aperto a tutti i partner che la pensano allo stesso modo”, ha aggiunto lasciando il campo aperto anche ad altri.
L’accordo viene siglato in nome della rinata amicizia tra Ue e Usa, ma anche per il percorso comune verso la neutralità climatica. “La produzione di acciaio è una delle maggiori fonti di emissioni di carbonio a livello globale. Affinché il consumo e il commercio di acciaio siano sostenibili, dobbiamo affrontare l’intensità di carbonio del settore.
Dobbiamo anche affrontare i problemi di sovracapacità”, ha spiegato von der Leyen.
“Lavoreremo insieme agli Stati Uniti per garantire la redditività a lungo termine della nostra industria, per incoraggiare la produzione e il commercio di acciaio a basso tenore di carbonio”, ha annunciato.
L’accordo “confuta la falsa idea che non si possano conciliare la difesa del clima e dei posti di lavoro“, ha evidenziato Biden.
“È una svolta enorme che affronta la minaccia esistenziale del cambiamento climatico proteggendo allo stesso tempo i posti di lavoro, possiamo proteggere entrambe le cose”, ha insistito. “È un accordo che garantisce prodotti a costo più basso per i consumatori americani, rende il nostro acciaio competitivo e offre buoni posti di lavoro in patria”, ha proseguito il presidente americano.
Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha accolto con favore la decisione “che conferma il rafforzamento delle già strette relazioni transatlantiche e il graduale superamento del protezionismo degli ultimi anni”.
E senza dubbio è un punto importante della lista dei successi della presidenza italiana del G20. Draghi “si augura che questo accordo sia un primo passo verso una maggiore apertura degli scambi tra Ue e Stati Uniti, al fine di favorire la crescita delle due economie”.
È chiuso quindi il capitolo della guerra commerciale, che aveva caratterizzato il mandato del repubblicano Donald Trump alla Casa Bianca. L’amministrazione Trump nel giugno 2018 aveva imposto dazi aggiuntivi del 25% sull’acciaio e del 10% sull’alluminio da diverse regioni del mondo, dalla Turchia alla Cina, passando per Canada, Messico e Unione europea, sostenendo la necessità per proteggere la sicurezza nazionale.
In meno di tre settimane, gli europei avevano risposto tassando motociclette, jeans ma anche tabacco, mais, riso e succo d’arancia dagli Stati Uniti. Per le Harley-Davidson, le tasse doganali europee sono passate dal 6 al 31% per il mercato europeo, il che ha aumentato il prezzo al dettaglio di ogni moto di 2.200 dollari.
Lo scorso giugno, quando è stata annunciata la risoluzione della controversia sui sussidi ad Airbus e Boeing, Washington e Bruxelles si erano dati tempo fino al primo dicembre per trovare un accordo sull’acciaio altrimenti l’Ue avrebbe imposto un aumento delle sue tariffe doganali.
A seguito dell’annuncio degli Stati Uniti che rimuoveranno le tariffe della sezione 232 sulle esportazioni di acciaio e alluminio dell’Ue fino ai volumi commerciali passati, l’Unione europea sospenderà le sue misure di riequilibrio nei confronti degli Stati Uniti.
Le tariffe statunitensi applicate all’Ue da giugno 2018 hanno interessato 6,4 miliardi di euro di esportazioni europee di acciaio e alluminio e ulteriori tariffe applicate da febbraio 2020 hanno interessato circa 40 milioni di euro di esportazioni dell’Ue di alcuni prodotti derivati in acciaio e alluminio.
In risposta, nel giugno 2018 l’Ue aveva introdotto misure di riequilibrio sulle esportazioni statunitensi verso l’Ue per un valore di 2,8 miliardi di euro.
Le restanti misure di riequilibrio, che interessano esportazioni per un valore fino a 3,6 miliardi di euro, dovevano entrare in vigore il primo giugno 2021 ed erano state rinviate al primo dicembre.
Ora tutte le misure vengono sospese.
Riccardo Dinoves
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