Dalla Slovenia uno scopiazzo all’Aceto Balsamico
La Croazia sta tentando di fotocopiare il Prosecco con delle etichette truffaldine prive di fantasia, pretenderebbero di autorizzare la vendita ad un loro vino ignoto dandogli il nome Prosek.
Gli scopiazzatori croati ignorano che nelle mappe del 1300 nei pressi di Trieste esiste una città chiamata Prosek. Brutta bestia l’ignoranza.
Spostandoci di poche centinaia di chilometri scopriamo un altro tentativo di scopiazzamento, questa volta nei confronti dell’Aceto Balsamico di Modena e Reggio Emilia.
Anche in questo caso immediata la reazione da parte dei produttori e del Governo.
Il sottosegretario Centinaio ha risposto alle istanze della Conferenza delle Regioni e della ComAgri con un impegno: valutare la procedura di contestazione e, se necessario, ricorrere alla Corte di Giustizia Europea
“Anche il Ministero delle Politiche Agricole, attraverso il Sottosegretario Gian Marco Centinaio, si è schierato al nostro fianco nella questione riguardante la norma tecnica sull’Aceto Balsamico attraverso cui il legislatore sloveno, in contrasto al Trattato, al diritto comunitario e agli standard CEN, ha voluto legittimare la nascita di un “aceto balsamico sloveno”. La chiara e netta presa di posizione del mondo politico, attraverso l’intervento della Commissione Agricoltura alla Camera e della Commissione Politiche Agricole delle Regioni, è la conferma che il nostro messaggio di allarme sui rischi a cui possono andare incontro tutte le Indicazioni Geografiche registrate – se tale norma dovesse passare – è stato pienamente recepito. La presa in carico della questione da parte del Ministero è un segnale di grande attenzione a un comparto significativamente rappresentativo del Made in Italy, in un’ottica concreta di sistema-Paese”.
Con queste parole Mariangela Grosoli, Presidente del Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico di Modena IGP, a nome proprio e di tutto il comparto degli Aceti Balsamici, ha inteso trasferire un particolare ringraziamento alle Istituzioni della politica che, a più livelli, hanno dato un forte segnale di sensibilità alla problematica sollevata della norma truffaldina slovena.
Contestualmente si sono infatti espressi con una specifica richiesta al dicastero delle Politiche Agricole sia la Conferenza delle Regioni attraverso il coordinatore degli assessori all’Agricoltura Federico Caner, che la Commissione Agricoltura alla Camera, attraverso il question time promosso dall’onorevole Benedetta Fiorini, deputata della Lega.
“Ci adopereremo – si legge in una nota del coordinatore degli assessori all’Agricoltura Federico Canera seguito della riunione della Conferenza delle Regioni tenutasi ieri – affinché siano attivate tutte le iniziative possibili per opporsi all’iniziativa della Repubblica di Slovenia, in particolare tramite l’attivazione della procedura di contestazione prevista dall’art. 259 del TFUE che, in prima istanza, si sostanzia in una comunicazione alla Commissione Europea e, in seconda istanza, ad un ricorso diretto alla Corte di Giustizia dell’Unione, rendendosi disponibile a supportare le conseguenti azioni che il governo intenderà promuovere”. Lo stesso Caner ha sottolineato come quello predisposto in sede di Conferenza delle Regioni sia “un documento votato all’unanimità che si traduce nel fatto che tutti gli assessori sono uniti e d’accordo nell’intraprendere tutte le iniziative necessarie per tutelare l’Aceto Balsamico di Modena e la sua denominazione, così come stiamo facendo per il Prosecco”.
Alla voce delle Regioni si è poi aggiunta quella della Commissione Agricoltura alla Camera, che – nel ribadire l’importanza di una presa di posizione da parte del Ministero delle Politiche Agricole – si è così espressa attraverso le parole della Deputata della Lega Onorevole Benedetta Fiorini: “grazie al nostro lavoro di squadra e al percorso avviato proprio dal Sottosegretario Centinaio, oggi abbiamo avuto prova di aver imboccato la strada giusta. C’è ancora tanto lavoro da fare a partire proprio da ogni componente della filiera produttiva. Ma siamo sicuri che grazie alla nostra presenza al Governo, riusciremo a lavorare per garantire la giusta tutela, sostegno e promozione delle nostre eccellenze italiane.”
La risposta del Sottosegretario alle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio, durante l’audizione di ieri in ComAgri, è stata inclusiva e propositiva: “La problematica in esame è seguita con la massima attenzione dal Ministero delle Politiche Agricole e dal Governo. L’intento è quello di tutelare l’intero patrimonio enogastronomico italiano e in particolare i prodotti più rappresentativi del nostro agroalimentare. Per contrastare tale fattispecie, che rischia di danneggiare non solo il comparto dell’Aceto Balsamico di Modena ma tutto il sistema delle DOP e delle IGP italiane, a tutela della denominazione di origine stiamo valutando di attivare, in prima battuta, lo strumento della procedura di contestazione ai sensi dell’articolo 259 del TFUE, coinvolgendo anche le altre Amministrazioni competenti. Il Governo seguirà con estrema attenzione l’evolversi della questione non escludendo, qualora necessario, un ricorso diretto alla Corte di Giustizia dell’Unione europea”
A condurre alla reazione unanime delle istituzioni italiane è stata l’iniziativa legislativa della Slovenia che a luglio ha introdotto nel proprio ordinamento una norma in palese violazione con quanto dettato dall’articolo 24 del Reg. 1151/12 che impegna tutti gli Stati membri a non adottare denominazioni di vendita ambigue, ingannevoli o confondibili con le DOP e le IGP.
A fronte della quale la risposta italiana è determinata e chiara a tutela dell’Aceto Balsamico di Modena IGP, dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP, dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia DOP, di tutte le denominazioni italiane e del patrimonio culturale, economico e umano che rappresentano.
Niccolò Rejetti
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