Alla Ducati il titolo costruttori in MotoGp 2021
Gigi Dall’Igna ha diversi motivi per essere soddisfatto, a cominciare dalla conquista del titolo costruttori per il secondo anno consecutivo.
La Desmosedici è la migliore moto del lotto e lo si può dire numeri alla mano: 6 vittorie come Yamaha, ottenute però con tre piloti diversi. Una base solida c’è per puntare al mondiale piloti, purtroppo però bisognerà aspettare il 2022.
Può essere contento anche Joan Mir, che con un secondo posto si tira su il morale dopo il disastroso weekend di Misano, mentre gli umori non sono dei migliori in casa Yamaha.
Fabio Quartararo ha finito nella ghiaia la sua gara per la prima volta in stagione,
Franco Morbidelli continua a soffrire problemi di forma fisica, Valentino Rossi e Andrea Dovizioso navigano nelle retrovie.
Ora che la magia del titolo conquistato da El Diablo non è più così fresca, bisogna iniziare a programmare bene il futuro.
Di Jack Miller talvolta si sente dire che non sarebbe un pilota all’altezza della moto di cui dispone, ma è quarto in campionato.
Guardando la classifica l’australiano è il migliore dei compagni di squadra di tutto lo schieramento, e anche ieri ha corso una gara solida: terzo posto con un sorpasso su Alex Marquez a 5 giri dal termine, approfittando di un incertezza dello spagnolo alla 13.
Se la manovra non è di quelle da ricordare negli annali, bravo è stato Jack a replicare all’attacco del pilota Honda che a metà gp sembrava particolarmente in palla.
Anche nei primi giri Miller era stato l’uomo perfetto per la causa Ducati: partito meglio di Pecco, non ha interferito con la sua fuga e anzi è stato prezioso nel ruolo di scudiero.
Quindi ha gestito al meglio gli pneumatici. Si può dire che ha mostrato di essere l’uomo giusto nel box giusto.
Bagnaia ha segnato il giro veloce della gara al quinto passaggio, un 1’39”467 che va molto vicino al record della pista.
Senza strafare, Pecco ha poi girato costantemente sotto il muro dei 40”, con l’unica eccezione di due passaggi, al 20esimo e 23esimo giro.
Nessuno è stato nemmeno vicino a tenere quel ritmo, perché anche Mir, che pure come velocità pura si è avvicinato molto al ducatista, da metà gara in poi ha dovuto rinunciare a girare sui 39”.
Alla performance in gara bisogna aggiungere che nel weekend Bagnaia ha centrato anche la quinta pole consecutiva, la sesta della stagione, e se è vero che la Ducati si mostra ormai come la moto più versatile del gruppo.
Nella seconda parte del campionato è emerso con chiarezza che Pecco è di gran lunga il pilota che sa interpretarla al meglio.
Insomma, a Borgo Panigale possono dire di avere un buon pacchetto di rider, ma anche di avere trovato in questo 2021 quello su cui puntare con decisione per il futuro.
Fino a metà calendario la MotoGP si presentava come un campionato dai valori molto instabili, mentre ora si può dire che il quadro è più chiaro: KTM e Aprilia sono state ridimensionate e nelle ultime cinque gare non sono mai andate a podio,
Honda è cresciuta e non è il solo Marc Marquez a essere migliorato: Pol Espargaro ha conquistato un secondo posto a Misano,
Alex Marquez ieri ha mancato di un soffio la terza piazza. HRC pare avere ritrovato una direzione, insieme ovviamente a MM93, anche se Yamaha e Suzuki sembrano nel complesso avere ancora qualcosa in più di Honda, pur essendo inferiori a Ducati.
Sarà interessante vedere cosa succederà questo inverno, con lo sviluppo, anche dei motori, che sarà nuovamente liberato.
Riusciranno i tecnici giapponesi a rivitalizzare i 4 in linea di Iwata e Hamamatsu?
Se non sarà così, la distanza da Borgo Panigale è destinata ad aumentare, e Honda nel 2022 potrebbe tornare a essere l’antagonista principale della marca italiana: soprattutto se Marc sarà davvero al cento per cento.
bruno galante
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