MFE manda in soffitta Mediaset dopo 25 anni
Dopo 25 anni Mediaset cambia nome in Mfe-MediaForEurope e ticker di Borsa Mfe.
Il cambio di denominazione sociale arrivato ieri all’assemblea degli azionisti ad Amsterdam, ha efficacia immediata.
All’assemblea dei soci ha partecipato l’80,6% del capitale dei soci che quasi all’unanimità hanno deciso di votare per mandare in soffitta la denominazione nata nel 1996 con la quotazione in Borsa delle attività tv del gruppo Fininvest (holding che oggi la controlla al 49,17% del capitale).
Al tempo stesso l’assemblea ha votato anche per l’introduzione di una nuova struttura azionaria e l’autorizzazione a emettere azioni di categoria A, passaggi a cui i proxy advisor si erano detti contrari, ma che ha invece raccolto l’adesione di oltre il 94% delle azioni presenti.
Come precedentemente comunicato in data 1° ottobre 2021, la struttura azionaria a doppia categoria introdotta prevede che il capitale sociale sarà composto da azioni ordinarie A e azioni ordinarie B.
Ogni azione esistente in circolazione sarà convertita in un’azione ordinaria B.
Tutti gli azionisti esistenti a una determinata data di riferimento (la “Record Date”) avranno diritto ad un’azione ordinaria A per ogni azione ordinaria B detenuta e ogni azione ordinaria A avrà un valore nominale pari a Euro 0,06 e ogni azione ordinaria B avrà un valore nominale pari a Euro 0,60 (rispetto ai precedenti Euro 0,52).
Sia l’emissione delle azioni ordinarie A che l’adeguamento del valore nominale delle azioni ordinarie B saranno effettuati utilizzando le riserve distribuibili della Società.
Di conseguenza, ogni azione ordinaria A darà diritto a un voto e ogni azione ordinaria B darà diritto a dieci voti. Entrambe le categorie di azioni avranno i medesimi diritti patrimoniali (i.e., ai dividendi) e saranno quotate su Euronext Milan (EXM) organizzato e gestito da Borsa Italiana.
Tutti gli azionisti avranno pari trattamento in caso di eventuale futura offerta pubblica di acquisto volontaria o obbligatoria.
L’implementazione della struttura azionaria a doppia categoria è subordinata all’ammissione alla quotazione e alla negoziazione su Euronext Milan (EXM) delle azioni ordinarie A, nonché all’ottenimento delle necessarie approvazioni da parte delle autorità competenti.
Pier Silvio Berlusconi ha così commentato: Siamo molto soddisfatti di questo doppio passo, la nascita di Mfe-MediaForEurope N.V. nei Paesi Bassi e l’introduzione della struttura azionaria a doppia categoria. Queste azioni e gli ottimi risultati economici conseguiti ci consentono di guardare al futuro anche in un’ottica di sviluppo internazionale.
Ha catalizzato all’attenzione dei media e degli ambienti finanziari la “guerra” intercorsa tra Fininvest, Mediaset e Vivendi che il 3 maggio scorso hanno sotterrato l’ascia e annunciato la reciproca rinuncia a tutte le cause pendenti. In base all’accordo Fininvest ha acquistato il 5% del capitale sociale di Mediaset detenuto direttamente da Vivendi, con il risultato che la holding della famiglia Berlusconi torna dopo 16 anni a possedere oltre il 50% del gruppo di Cologno.
Vivendi dal canto suo ha assunto l’impegno di vendere sul mercato progressivamente l’intera quota del 19,19% di Mediaset detenuta da Simon Fiduciaria in un periodo di cinque anni. Fininvest avrà il diritto di acquistare le azioni eventualmente invendute in ciascun periodo di 12 mesi, al prezzo annuale stabilito. Pochi giorni fa la decisione comune di modificare alcuni punti dell’accorso datata 3 maggio 2021.
“Fininvest, Mediaset e Vivendi – si legge nella nota congiunta- hanno concordato di modificare talune delle pattuizioni degli accordi raggiunti il 3 maggio e il 22 luglio al fine di tenere conto di quanto verrà sottoposto al voto dell’assemblea di Mediaset del 25 novembre prossimo, con particolare riferimento all’introduzione, qualora così approvato da parte dell’assemblea, di una struttura azionaria a doppia categoria (azioni ordinarie A e azioni ordinarie B) mediante la conversione di ogni azione Mediaset in circolazione in un’azione ordinaria B e all’assegnazione di un’azione ordinaria A per ogni azione ordinaria B posseduta”.
Vivendi, gruppo guidato dal finanziare bretone Vincent Bolloré, entrato nell’azionariato di Mediaset dal 2016, possiede il 28,8% di Mediaset, mentre alla Fininvest della famiglia Berlusconi fa capo il 44% delle azioni.
Il gruppo guidato da Vincent Bolloré è famoso in Italia anche perché tuttora detiene una quota di oltre il 23,7% delle azioni Tim, e recentemente alla ribalta della cronaca finanziaria per la manifestazione d’interesse sul 100% delle azioni ordinarie e di risparmio della società italiana di tlca da parte del fondo Usa Kkr.
Raimondo Adimaro
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