Si continua ad investire poco in ricerca e sviluppo
Quanto investe l’Unione europea in ricerca e sviluppo? Qual è il paese Ue che investe di più? E in che posizione si piazza l’Italia nella spesa e negli investimenti in ricerca e sviluppo?
Possiamo rispondere a queste domande grazie all’ultimo aggiornamento “Eurostat R&S” sulla classifica delle nazioni che destinano più fondi agli investimenti in ricerca e sviluppo.
Prima di tutto, quanto ha speso complessivamente l’Unione Europea nel 2020 per sostenere la ricerca? I 27 stati membri hanno speso in totale circa 311 miliardi di euro, un miliardo in meno rispetto al 2019.
Il nostro Paese ha speso nel 2020 “solo” 25 miliardi di euro pari, a 416 euro pro capite.
I nostri investimenti in ricerca e sviluppo se paragonati a quelli tedeschi rappresentano una cifra esigua, la Germania infatti ha destinato al settore ricerca e sviluppo nel 2020 ben 106 miliardi, pari a 1.261 euro per ogni abitante.
Una cifra che rappresenta quasi un terzo del totale Ue.
L‘Italia investe poco in ricerca e sviluppo?
Se paragonati a quelli della Germania i nostri investimenti appaiono decisamente esigui ma i dati ci dicono anche che l‘Italia è il terzo paese in Europa a investire di più nel settore R&S.
Infatti se consideriamo i milioni di euro spesi, indipendentemente dal numero dei cittadini e dall’intensità del prelievo sul Pil, l’Italia si posiziona al terzo posto.
Siamo sul podio per quanto riguarda i miliardi investiti in ricerca e sviluppo ma, a guardare bene i dati, salta subito all’occhio quanto in realtà l’Italia investa poco. Perché?
La risposta è da cercare nella percentuale di Pil investito per la ricerca e lo sviluppo, infatti l’Italia nel 2020 occupa la quattordicesima posizione, con un investimento pari ad appena l’1,5% del Pil.
In Italia gli investimenti al settore della ricerca e dello sviluppo son sempre stati così bassi?
In vent’anni l’intensità del prelievo sul Pil, destinato al settore R&S, è aumentata solo dello 0,5. Dal 1% del 2000 al 1,5% del 2021.
Una crescita lenta, è vero, ma decisamente in linea con il tasso di crescita europeo che, nello stesso periodo, è passato dall’1.81% al 2,32%.
Ma questi soldi spesi dall’Italia quali settori istituzionali vanno a finanziare?
La fetta più grande, secondo i dati dell’Istat, è destinata alle imprese ed è pari a 15,4 miliardi di euro, subito dopo troviamo le università pubbliche e private che hanno ricevuto (i dati si riferiscono al 2020) 6 miliardi di euro per la ricerca.
Al terzo posto troviamo le istituzioni pubbliche con 3,3 miliardi, seguono gli enti no profit che hanno incassato, sempre nello stesso periodo, 516 milioni di euro.
Viene naturale chiedersi, ma quali sono le discipline scientifiche che ricevono più soldi per la ricerca?
La disciplina scientifica a ricevere più soldi per le attività di ricerca e sviluppo è scienze naturali (1,5 miliardi) seguita da scienze ingegneristiche (1,3 miliardi). Scienze mediche e sanitarie non sono nemmeno al terzo posto che è invece occupato da scienze sociali (1,2 miliardi).
Per trovare l’ambito sanitario dobbiamo scendere ancora di un gradino per un totale d’investimenti pari a 918 milioni (per le università pubbliche e private).
Ma quali sono i Paesi Ue a destinare la maggior quota di Pil alla ricerca e allo sviluppo? Gli ultimi dati Eurostat permettono di rispondere a questa domanda.
A posizionarsi in vetta alla classifica delle nazioni europee che destinano la fetta più grande di Pil alla ricerca troviamo Belgio e Svezia, entrambi con il 3,5% del Pil investito. Che si traduce per il Belgio in 1.500 euro pro capite.
L’Italia, per investimenti in ricerca e sviluppo rispetto al Pil, è quattordicesima insieme alla Grecia.
Meglio di noi fanno anche il Portogallo e l’Ungheria entrambi con l’1,6%, fanno peggio di noi (ma di poco) la Spagna e la Polonia con l’1,4.
E la Francia? La Francia è il paese dell’Europa Meridionale che investe di più in ricerca e sviluppo con il 2,4% del Pil, mentre la Germania, il paese Ue che investe più milioni di euro nella ricerca, nella classifica in base alla quota di Pil stanziato è al quarto posto, preceduta dall’Austria.
Tra i Paesi che non hanno adottato l’euro, ma che sono in Europa, al primo posto c’è la Svezia con poco più di 1.581 euro d’investimenti in ricerca e sviluppo pro capite, seguita dalla Danimarca con 1.556 e poi dalla Norvegia con i suoi 1.421 euro investiti per ogni abitante.
I dati si riferiscono al: 2020 Fonte: Eurostat – Istat
Niccolò Rejetti
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