Hotan, in Cina, è la città più inquinata al mondo
Come appare il cielo nelle città più inquinate al mondo? Una “foschia” così fitta che non si riesce a vedere a un palmo dal naso. Il sole talmente offuscato da sembrare spento. E poi l’aria, così irrespirabile da bruciare al primo respiro. Tutt’altro che vivibili, eppure sono abitate da milioni di persone.
E la stragrande maggioranza sono in Cina, India, Pakistan e Bangladesh. Quali sono?
Secondo la classifica di IQAir la maglia nera per smog nell’aria spetta alla Cina. La città più inquinata del mondo, però, si trova in India.
Quali sono le città con il più alto livello di Pm 2,5 (polveri sottili) registrato nel 2021. Ben 9 su 10 sono indiane, con Ghaziabad e Bulandshahr in seconda e terza posizione.
Ma la città più inquinata al mondo è la cinese Hotan con all’incirca mezzo milione di abitanti, nel cuore dello Xinjiang e con una media annua di polveri sottili pari a 110,2 microgrammi per metro cubo d’aria.
Durante l’anno si raggiungono picchi ben più alti. Nel mese di marzo l’inquinamento dell’aria si è attestato a 264,4 microgrammi per metro cubo. Un valore per cui diventa davvero pericolo uscire di casa anche per la popolazione senza particolari patologie.
L’Oms (Organizzazione mondiale della Sanità) ha definito i gradi di rischio nell’analizzare lo stato dell’aria delle nostre metropoli.
Se sono presenti fino a 12 μg/m3 la qualità dell’aria è soddisfacente e non presenta nessun rischio. Fino a 35 μg/m3 le persone più sensibili dovrebbero evitare l’attività all’aperto perché potrebbero sperimentare sintomi respiratori. Fino a 55 μg/m3 tutta la popolazione, ma in particolare i soggetti a rischio, iniziano a sperimentare fatica nella respirazione alcune irritazioni.
Per comprendere meglio, la gran parte delle città italiane è in questa situazione, eccezion fatta per città come Napoli, Roma e quelle della Pianura padana. Fino ai 250 μg/m3 aumenta sensibilmente la probabilità di effetti negativi su cuore e polmoni e i gruppi di persone più sensibili dovrebbero limitare le attività all’aperto.
Si sta parlando di un problema serio.
Basta pensare che in Europa, regione non tra le più verdi ma neanche tra le più inquinate, ogni anno muoiono 412mila persone a causa dell’inquinamento dell’aria. Ghaziabad e Bulandshahr sono le due città della penisola indiana più inquinate, rispettivamente con 106 e 98 μg/m3.
Ma scorrendo la classifica si può subito vedere che tra tutte le peggiori altre 10 sono occupate da città indiane. Nella classifica degli scorsi anni comparivano anche altre metropoli cinesi e la città pakistana di Faisalabad che registrava un livello di inquinamento medio di 130,4 microgrammi di Pm 2,5 per metro cubo.
Un livello altissimo rispetto anche alla prima della classifica di quest’anno. Cosa è successo quest’anno? Il Covid-19 ha sicuramente influito positivamente sulla qualità dell’aria facendo abbassare, anche solo per pochi mesi le polveri sottili presenti.
E in Italia l’inquinamento come si posiziona?
La Pianura padana, si sa, per morfologia e per le numerose imprese che vi operano è un vero e proprio pozzo per le polvere sottili. È per questo motivo che a differenza di altre aree urbane, a parità di emissioni l’aria rimane sempre la peggiore d’Europa.
Il comune più inquinato d’Italia è Gaggiano, un paese di circa 10mila anime alle porte di Milano, dove quantità di microgrammi di Pm è stata mediamente di 32,7. Seguono anche città più importanti come la stessa Milano, Vicenza, Padova e Modena.
Ci sono anche dei comuni fuori dalla Pianura padana che comunque compaiono tra i peggior posti in cui respirare in Italia tra questi vi sono Ceglie Messapica e Torchiarolo in Puglia. Di quest’ultimo è interessante notare che nel mese di maggio si sono registrati picchi di 161 μg/m3, seguiti da abbassamenti repentini nel mese di giugno di 6,9 μg/m3.
I dati si riferiscono al 2022 Fonte: IQAir
Piero Vernigo
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