Domenica 10 aprile francesi alle urne, Macron favorito
La guerra in Ucraina, che sta oscurando la campagna per le presidenziali, è uno dei temi centrali del programma elettorale presentato nel dettaglio dal presidente uscente Emmanuel Macron, in lizza per un secondo mandato.
Un programma dal taglio decisamente sociale – con maxi piano di aiuti e riforme da 50 milioni – sulla scia delle numerose crisi che hanno destabilizzato la Francia dal 2018 in poi – gilet gialli e Covid – nonché tema sul quale Macron è stato spesso criticato, come presidente troppo distante dai francesi.
In risposta alla guerra tra Russia e Ucraina, che dallo scorso dicembre vede Macron come mediatore tra i due Paesi, se rieletto punterà al potenziamento dell’esercito francese e a rifondare il patto tra “esercito e nazione” affinché la Francia sia pronta a rispondere ad “una guerra di alta intensità che può tornare sul nostro continente”.
Nell’illustrare il suo programma per il secondo mandato all’Eliseo, ai Docks di Aubervilliers, alle porte di Parigi, Macron ha sottolineato che a questo punto bisogna riflettere su “su come noi vogliamo rinforzare e ridare vitalità a questo patto”.
Oltre che la difesa, l’altro settore cruciale della ripresa post conflitto è quello dell’energia. Il capo di Stato ha promesso che la Francia potrà essere la prima grande nazione a uscire dalla dipendenza da gas e petrolio.
Come già anticipato, Macron ha confermato l’impegno a costruire sei nuovi reattori nucleari per il 2050, a cui si aggiunge una fase di studio per altri otto. Sul versante delle fonti di energie rinnovabili, “la potenza solare sarà moltiplicata per dieci” e, sempre per il 2050, la Francia avrà “cinquanta parchi eolici in mare”, ha detto il presidente.
Sempre come conseguenza della guerra russo-ucraina, Macron ha avvertito che c’è il rischio di una crisi alimentare nei prossimi 12-18 mesi poiché coinvolge due dei principali produttori di grano mondiale.
Guardando oltre lo scenario tetro del conflitto piombato sul vecchio continente, il presidente uscente ha annunciato una serie di progetti e misure tese a migliorare la qualità di vita dei francesi e a dare sollievo alle imprese, provate dal susseguirsi delle crisi.
Per attuare il suo programma saranno spesi 50 miliardi di euro – di cui 15 devoluti al taglio delle tasse – da destinare alla Sanità, all’Istruzione, alla riforma delle pensione, alla riduzione della disoccupazione.
Riprendendo una promessa elettorale del 2017, il presidente uscente ha affermato di voler “semplificare” questo genere di aiuti in modo che tutti i francesi che ne hanno diritto possano riceverlo.
Per evitare la complessità burocratica – spesso messa in causa in Francia – del regime di aiuti ai settori sociali più deboli, Macron ha proposto un sistema di “solidarietà alla fonte”, sul modello delle ritenute alla fonte. Si è quindi impegnato a versare automaticamente tutti gli aiuti sociali, che secondo lui andrebbero a beneficio di “20 milioni di francesi”.
Si tratta, tra quelli da lui citati, del ‘Rsa’ – una sorta di reddito di cittadinanza, condizionato alle ore di attività – del bonus attività, dell’aiuto abitativo, degli assegni familiari.
Oltre a voler combattere le frodi, l’inquilino dell’Eliseo ha anche prospettato una serie di riforme da tempo sul tavolo: il pensionamento all’età di 65 anni invece di 60, la riduzione dell’imposta di successione, la riforma scolastica e la riforma del diritto d’asilo.
Nel dettaglio, Macron ha assicurato che Scuola e Salute saranno i “due grandi progetti” del suo secondo mandato quinquennale, promettendo un “nuovo metodo” basato su “un’ampia consultazione”.
Si tratta quindi di “cambiare metodo collettivamente” e, per la Scuola, “iniziare con un’ampia consultazione per discutere il modo migliore per raggiungere gli obiettivi portando tutti gli stakeholder attorno al tavolo”.
Nell’ambito di “un nuovo patto per gli insegnanti, sarà necessario proseguire in modo significativo l’aumento della retribuzione”, che sarà legato alla “definizione di nuove missioni”.
Inoltre saranno presi provvedimenti per garantire la “sostituzione degli insegnanti assenti perché dobbiamo ai nostri studenti e ai loro genitori l’intero orario di lezione”.
Per quanto riguarda il campo sanitario, il presidente francese ha sottolineato che “dobbiamo riuscire ad andare molto più lontano, più velocemente e più forti”, in particolare rafforzando “la politica di prevenzione”, “la semplificazione dell’ospedale e la sua governance” e il miglioramento dell’ “accesso alle cure di emergenza”.
Il ministro della Salute Olivier Vèran ha annunciato proprio oggi l’organizzazione di “una grande conferenza” sul sistema sanitario se Macron sarà rieletto ad aprile.
Niccolò Rejetti
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