Servono 63 miliardi per la ricostruzione dell’Ucraina
Uno studio della Kyiv School of Economics stima il costo dei danni alle infrastrutture del Paese a 63 miliardi di dollari (circa 57,5 miliardi di euro) dall’inizio della guerra il 24 febbraio.
Dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, il 24 febbraio, oltre 3.862.797 persone sono sfuggite nei Paesi vicini in cerca di sicurezza e di queste almeno 71.940 sono arrivate in Italia.
Sono questi gli ultimi dati dell’emergenza umanitaria ucraina diffusi dall’Agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr), riferiti al numero di arrivi registrati nei diversi stati europei, sommandosi ai cittadini ucraini già residenti prima dello scoppio della guerra.
Di questi rifugiati arrivati nel corso dell’ultimo mese principalmente in Polonia, Ungheria, Moldavia, Ungheria, Slovacchia e Romania, un certo numero ha già lasciato quei territori per proseguire il proprio viaggio, ma trattandosi dell’area Schengen è difficile avere la contezza della situazione.
Inoltre, secondo il Global Protection Cluster dell’Unhcr, si stima che 6,48 milioni di persone siano sfollate all’interno dell’Ucraina, mentre altre 13 milioni sarebbero bloccate nelle aree colpite o impossibilitate ad andarsene a causa dei rischi per la sicurezza, della distruzione di ponti e strade, così come della mancanza di risorse o informazioni su dove trovare sicurezza e riparo.
Secondo i dati governativi ufficiali rilanciati da Unhcr, in Polonia gli arrivi sono a quota 2.293.833 ucraini, in Romania oltre 595.868, in Moldavia sono finora entrati in 383.627, in Ungheria in 354.041, in Slovacchia sono 275.439, nella Federazione russa gli ingressi sono stati 271.254 e in Bielorussia più di 9.075.
In Italia, il dato aggiornato al 27 marzo fa riferimento a 71.940 arrivi. I rifugiati raggiungono familiari o amici già stabiliti nel Paese, che prima della crisi ospitava circa 230 mila ucraini.
Se i combattimenti non cesseranno un numero sempre crescente di persone sarà costretto alla fuga per cercare riparo e protezione.
Circa il 90% di coloro che arrivano nei Paesi confinanti e nel resto dell’Ue sono donne e bambini, oltre a persone anziane.
Al termine del Consiglio Affari interni, la commissaria europea Ylva Johansson ha riferito che “il picco dei 200 mila rifugiati al giorno dall’Ucraina è stato superato, ora arrivano circa 40 mila al giorno ma non sappiamo che cosa succederà in futuro e quindi dobbiamo prepararci. Ci servono piani di emergenza se la situazione dovesse persino peggiorare”.
Ad ogni modo si tratta della crisi di rifugiati che cresce più velocemente in Europa dalla Seconda guerra mondiale.
Riccardo Dinoves
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