Nel settore turismo mancano 250mila lavoratori
Un allarme lanciato da tempo ma che assume contorni sempre più critici.
Il problema dell’emorragia di personale qualificato, che il presidente di Th Group, Graziano Debellini, aveva riassunto nella frase “Meno tasse e più stipendi”, è ora stato riportato dal ministro del Turismo Massimo Garavaglia durante il question time. ovvero le interrogazioni parlamentari, dello scorso mercoledì 20 aprile a Montecitorio.
Il ministro ha dichiarato che le vacanze di Pasqua sono state un successo per il turismo.
Molte destinazioni in Italia hanno registrato il tutto esaurito, con 140mila presenze nella sola Venezia il giorno di Pasqua, e quindi si può guardare al 2022 con ottimismo, soprattutto considerando che i due anni di pandemia hanno portato a perdite di fatturato fino all’80 per cento.
Nonostante ciò tutto il comparto registra ancora la mancanza di lavoratori.
Ne servirebbero almeno 250mila, secondo quanto emerge dalla nota sul mercato del lavoro redatta congiuntamente dal ministero del Lavoro, da Bankitalia e dall’Anpal (Agenzia Nazionale Politiche Attive Lavoro, ndr.).
Non è accettabile che l’Italia abbia un indice di disoccupazione molto elevato e, dall’altra parte, un fabbisogno di lavoratori così rilevante che non venga soddisfatto.
Serve rivedere la disciplina del reddito di cittadinanza in modo da rimodularla per agevolare l’effettivo inserimento dei disoccupati nel mondo del lavoro piuttosto che fornire una fonte di reddito non finalizzata in concreto a tale scopo.
Garavaglia ha osservato che il reddito di cittadinanza incide, nel turismo, soprattutto nei casi di rapporti di lavoro temporaneo o stagionale: “C’è chi preferisce fare tre giorni a chiamata e non andare oltre, proprio per non perderlo. Ovviamente su questo tema il mio dicastero non può intervenire, ma sto seguendo con particolare attenzione i contatti che sono in corso tra alcune associazioni di categoria e il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali al fine di individuare eventuali correttivi del reddito di cittadinanza, onde attenuarne gli effetti distorsivi nel mercato del lavoro nel settore turistico”.
A parere de Il Fatto Quotidiano i dati riportati da Garavaglia sono da leggere con cautela, sottolineando che la stima di 250mila addetti non riguarda le professionalità che le imprese non riescono a trovare, ma semplicemente quelle che cercano per la stagione estiva.
Il ministro del Turismo – ha continuato il quotidiano – ha dato segno di essere consapevole dell’esistenza di un enorme problema di bassi stipendi, offerte spesso in nero, orari di lavoro oltre il limite dello sfruttamento e straordinari non pagati.
L’articolo riporta anche i dati Inps pubblicati sull’edizione pugliese del Corriere del Mezzogiorno ed elaborati qualche settimana fa dall’Osservatorio Economico di Aforisma: si legge che la retribuzione media annua per i 23mila lavoratori stagionali salentini del turismo si attesta su 4.656 euro all’anno (per cento giornate lavorate), ossia 46 euro lordi al giorno, 6 euro lordi all’ora.
Niccolò Rejetti
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