A tavola con l’Elettrice, ricette e aneddoti di Anna Maria Luisa de’ Medici
Le pagine della storia nazionale e territoriale spesso non hanno riconosciuto il meritato ruolo primario ad Anna Maria Luisa de’ Medici (Firenze 11 agosto 1667 – 18 febbraio 1743), Elettrice Palatina ed ultima discendente dell’aristocratico casato mediceo.
Il bel mangiare e le cucine luccicanti sono ricorrenti presso i granduchi di Toscana, sarebbe sufficiente rammentare la trisavola Caterina de’ Medici la quale esportò ed insegnò ai cugini d’Oltralpe ad utilizzare la forchetta piuttosto che le mani o il coltello durante le libagioni di corte.
Ad Anna Maria Luisa Firenze e l’Italia intera le deve un alto riconoscimento per aver vincolato il patrimonio culturale di famiglia alla città evitando in tale maniera la razzia dei tesori d’arte accumulati nel corso dei secoli.
Nominò Francesco di Lorena suo erede universale con l’obbligo di non alienare neppure una cornice e di conservare in Firenze tutto il patrimonio dei Medici.
Oggi Elisabetta Faldi ci delizia, con i tipi di Mario Pagliai Editore, di una chicca meritevole di encomio.
L’autrice accanita ricercatrice di ricettari e volumi del Settecento e oltre ci racconta di lauti pasti nobiliari da far rimpiangere quei periodi non inquinati dalla frenesia, dallo smog e dall’alta velocità diurna e notturna.
Il sapiente lavoro della Faldi dovrebbe essere presente nelle aule di scuole pubbliche e private che preparano gli chef del domani, la conoscenza del passato per comprendere il presente e proiettarsi nel domani.
Tra le tante ricette riportate quella sui tartufi ha riaperto alcuni gradevoli cassetti della memoria e la riportiamo pari pari
PER COCERE DETTI TARATUFALI
Si prende una pentola e vi si metono dentro li Taratufali che si vole cocere e si empia detta pentola di vino biancho Generoso et un pocco di Canella asieme meza oncia et una quarta di Garofani Intieri. Ma La Canella ben minuta e poi si mette al foco e si lasia bolire per lo spatio di una ora e meza al meno che cosi saranno perfetti – ma pero prima di metere li Taratufali dentro alla pentola con il vino bisogna prendere un scopetino con un pocco di acqua calda e pulirli bene che non vi resta terra: e sono boni ancora fredi.
E dulcis in fundo la
RICETTA PER FARE UNA TORTA DI LATTE D’ASINA
Piglia libbre 3 di latte, e passalo per stamigna, doppo si pigli 10 vuova fresche con levarne a quattro il chiaro, e vi s’aggiunga d[ramme] 12 di zucchero fine ben’ stacciato, e si mescoli poi il tutto assieme, e vi s’aggiunga pochissimo sale, perchi piace, e tutta questa mescolanza si metta in tegame, ò piatto d’argento, e si metta a bocca di forno temperato, ò pure si metta a cuocere a bagno maria, doppo si mette a diacciare secondo il gusto, e poi si serve in tavola con diaccio sotto &c.
La libbra in uso nel Granducato di Toscana era pari a grammi 339,5: si divideva in 12 once, a loro volta divise in 8 dramme, divise queste in 3 denari, a loro volta divisi in 24 grani, divisi infine in 48 quarantottesimi.
bruno galante
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