La sfida di Renzo Rosso ai colossi francesi Lvmh e Kering
Parla di un nuovo “fashion empire” la testata americana Business of Fashion, riferendosi al progetto di Renzo Rosso di creare un conglomerato del lusso.
L’intento è di dare filo da torcere ai rivali francesi Lvmh e Kering, capitanati da Bernard Arnault (il suo patrimonio è pari a 144,8 miliardi di dollari ed è al 3° posto della Forbes Billionaires 2022), e François Pinault (patrimonio di 32,9 miliardi e al 32° posto della Forbes Billionaires 2022).
Il disegno era comunque noto da tempo.
Già da aprile 2021, il presidente della holding OTB (sotto il suo cappello Diesel, Marni, Margiela, Jil Sander e e Viktor & Rolf) aveva palesato infatti il suo interesse per la creazione di un polo del lusso.
Oltre a confermare i piani per la quotazione in Borsa, prevista entro il 2025, l’imprenditore vicentino ha confermato l’intenzione di creare una realtà aggregata della moda, e per far questo dovrà completare nuove acquisizioni di realtà del settore.
“Deve essere qualcosa di grande, altrimenti non ha senso”, ha detto Rosso a Bof dallo showroom Diesel a Milano.
“Le banche mi stanno supportando. Dicono: ‘Sogna, Renzo”.
Negli ultimi anni, oltre a consolidare il business di Maison Margiela, acquisita nel 2002, il gruppo ha acquisito il 20% del brand di Los Angeles Amiri, e lo scorso marzo il marchio Jil Sander, di proprietà del gruppo giapponese Onward Holdings.
Certo, il manager sa che, al momento, non può competere coi colossi francesi.
Forte di un’esperienza di ben 44 anni nel settore, ha riportato Diesel, marchio fondato nel 1978, al centro della scena dopo la nomina nel 2020 del nuovo direttore creativo Glenn Martens.
Anche se alcune realtà a cui sarebbe interessato (come la maison parigina Jacquemus) non sono in vendita, tiene d’occhio marchi come Rick Owens e Casablanca, la cui popolarità è cresciuta nelle ultime stagioni.
Negli ultimi anni, la presenza di Rosso nell’industria della moda è emersa anche nell’ambito di iniziative a sostegno della filiera del “Made in Italy”.
A giugno dello scorso anno, era stato chiamato da Confindustria per guidare un’iniziativa che aveva lo scopo rilanciare il bello e ben fatto italiano.
Inoltre, sempre nel 2021 si era unito come membro fondatore ad Aura Blockchain, piattaforma globale dedicata al lusso, accompagnando maison quali Cartier e Prada.
Non è mancata la tecnologia: a novembre 2021 Otb ha battezzato una newco, Bvx-Brave Virtual Xperience, che si occupa dello sviluppo di progetti e contenuti destinati alla realtà virtuale, e nello specifico al metaverso, la cui domanda di mercato potrebbe raggiungere secondo una ricerca condotta da Morgan Stanley i 50 miliardi di dollari entro il 2030.
Renzo Rossi oggi è un imprenditore di prestigio, per Forbes ha un patrimonio netto di 2,9 miliardi di dollari (circa 2,7 miliardi di euro), ma gli inizi non sono stati semplici.
Nato in una fattoria veneta, dove ha ancora sede la sua azienda, prima di fondare Diesel ha preferito gli studi e lavorare in una fabbrica di jeans.
A 15 anni ha preso in prestito la macchina da cucire di sua madre e ha realizzato il suo primo capo di abbigliamento: un paio di pantaloni a zampa.
Poi si è avvicinato al guru del denim Adriano Goldschmied entrando nell’azienda manifatturiera italiana Moltex, che ha ribattezzato Diesel nel 1978.
Sette anni dopo, ha rilevato la partecipazione di Goldschmied e ha posizionato Diesel nel luxury denim.
Nel 2021, Otb ha registrato un fatturato netto di 1,5 miliardi di euro, in aumento del 18% rispetto al 2020, e in linea con i livelli del 2019.
Piero Vernigo
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