La Bce potrebbe aumentare i tassi di interesse
La guerra russo-ucraina e l’aumento dei prezzi delle materie prime, aggravato dal conflitto stesso, hanno determinato un balzo nell’inflazione.
Per questo ora la Bce sta studiando un aumento dei tassi di interesse per contrastare il fenomeno inflazionistico.
Dalle minute dell’incontro del board dei governatori del 13 e 14 aprile scorso emerge l’indicazione che la Bce interverrà sui tassi «con la giusta tempistica quando necessario».
Alcuni membri del board, però, già ad aprile hanno chiesto di «agire subito» per dimostrare la «determinazione» del Consiglio direttivo a raggiungere la stabilità dei prezzi a medio termine.
Tuttavia, nel corso della riunione altri componenti hanno sostenuto che un aggiustamento «troppo aggressivo» dell’orientamento della politica monetaria potrebbe «rivelarsi controproducente», poiché abbasserebbe la crescita mentre l’inflazione rimane elevata.
In sede di Consiglio direttivo a Francoforte è stato valutato che «l’invasione russa dell’Ucraina ha provocato un’impennata dell’incertezza» e messo in evidenza un «deterioramento delle prospettive a breve termine, a causa dell’aumento dei prezzi dell’energia, dell’accresciuta incertezza e della nuova ondata di interruzioni dell’approvvigionamento generata dalla guerra e dalle serrate in Cina».
Nonostante il contesto internazionale spinga all’instabilità economica, «le prospettive per il terzo trimestre erano ancora relativamente positive», sostenute da «una spinta dal turismo in estate».
E anche la valutazione per il quarto trimestre «è rimasta positiva».
La valutazione della Bce è che «la guerra avrebbe portato a un rallentamento temporaneo della crescita, ma non a un declassamento persistente».
I dati suggeriscono che la guerra «rallenterà la ripresa ma non la farà deragliare».
I consumi privati potrebbero aver subito una contrazione nel primo trimestre, la valutazione emersa in sede Bce, proseguendo il calo delle vendite al dettaglio segnato già a fine 2021, visto l’ulteriore aumento dei prezzi dell’energia che ha colpito i redditi.
I rischi al rialzo che circondano le prospettive di inflazione, si legge nelle minute, «si sono intensificati, specialmente per il breve termine».
Così se le pressioni dei prezzi aumentassero oltre le aspettative o se le condizioni dell’offerta dovessero peggiorare in maniera più persistente, «l’inflazione potrebbe risultarne più elevata sul medio termine».
Riccardo Dinoves
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