Si è spento De Mita leader e protagonista della democrazia
È morto giovedì 26 maggio a Villa dei Pini, clinica di riabilitazione di Avellino, l’ex presidente del Consiglio, Ciriaco De Mita. De Mita, che era stato eletto sindaco di Nusco di recente per la seconda volta, era stato ricoverato in seguito a un attacco ischemico il 10 aprile scorso al Moscati di Avellino; in precedenza era stato operato al femore, e per questo si trovava nella struttura di riabilitazione.
Aveva 94 anni compiuti a febbraio scorso. A confermare il decesso è stato il medico personale.
I funerali saranno, venerdì, alle 18,30, alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, che sabato è impegnato in una visita ufficiale a Napoli.
La famiglia dell’ex premier aveva inizialmente deciso proprio sabato mattina per il rito funebre.
Salutato da un applauso dei degenti e da un coro “addio Presidente”, il feretro di De Mita aveva lasciato la casa di cura Villa dei Pini, dove l’ex leader DC era ricoverato dal 13 aprile scorso.
Scortato dalla polizia e dai carabinieri, seguito dalle auto con a bordo la moglie Annamaria Scarinzi e dai figli Antonia, Giuseppe, Simona e Floriana, è arrivato dopo mezz’ora a Nusco, per la camera ardente nella villa di famiglia.
“La notizia della scomparsa di Ciriaco De Mita è motivo di grande tristezza. De Mita ha vissuto da protagonista una lunga stagione politica. Lo ha fatto con coerenza, passione e intelligenza, camminando nel solco di quel cattolicesimo politico che trovava nel popolarismo sturziano le sue matrici più originali e che vedeva riproposto nel pensiero di Aldo Moro” ha detto il presidente della Repubblica,
“Il suo impegno politico ha sempre avuto al centro l’idea della democrazia possibile. Quella da costruire e vivere nel progressivo farsi della storia delle nostre comunità, della vita concreta delle persone, delle loro speranze e dei loro interessi. Nasceva da questa visione della democrazia come processo inesauribile l’attenzione per il rinnovamento e l’adeguamento delle nostre istituzioni, che non a caso fu bersaglio della strategia brigatista che, uccidendo Roberto Ruffilli, suo stretto consigliere, alla vigilia dell’insediamento del suo governo, intese colpire proprio il disegno riformatore di De Mita”, aggiunge il Capo dello Stato.
“Dobbiamo ricordarne l’impegno incessante per un meridionalismo intelligente e modernizzatore. Così come la vivacità intellettuale, la curiosità per le cose nuove, la capacità di dialogare con tutti, forte di una ispirazione cristiana autenticamente laica”, prosegue Mattarella.
“L’attenzione alle nuove generazioni per un rinnovamento della politica fatto di scelte coraggiose e concrete, anche favorendo, da segretario del suo partito, un profondo ricambio di classe dirigente. Non meno importante fu, soprattutto nella sua azione di governo, la sua visione internazionale e, in modo particolare, l’attenzione che ebbe per cio’ che la leadership di Gorbaciov stava producendo in Unione sovietica alla fine degli anni Ottanta” conclude il presidente della Repubblica.
Piero Vernigo
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