Chiude Pitti Uomo 102 con 16mila visitatori
A poche ore dalla conclusione i dati finali confermano un’edizione straordinariamente incoraggiante: oltre 10.600 compratori, con l’estero al 40%, 16.000 i visitatori complessivi.
L’energia del salone e della sua comunità internazionale è tornata a pervadere la città.
Chiude Pitti Uomo 102 e i numeri confermano quanto preannunciato: i dati di affluenza finale dei compratori sono straordinariamente incoraggianti persino migliori di quanto sperassero gli organizzatori.
Lo scorso giugno 2021 si era appena riaperto, con 300 coraggiosi espositori… mentre adesso in Fortezza ci sono quasi 700 collezioni. Sono state superate le 10.600 presenze di buyers, di cui 4.200 da una settantina di paesi esteri, il 40% circa del totale.
Complessivamente si sono raggiunti 16.000 visitatori totali.
Naturalmente sono variazioni percentuali che devono tenere conto del dato di partenza ma, rispetto all’edizione estiva del 2021, i compratori italiani sono aumentati del 135%, quelli stranieri del 360%.
E non è soltanto una questione di numeri: la qualità è stata molto alta, abbiamo avuto buyer motivati e intenzionati a far tornare i clienti nei loro negozi e department stores.
I 15 mercati esteri più presenti a Pitti Immagine Uomo 102 sono stati:
Germania, Olanda, Gran Bretagna, Spagna, Turchia, Francia, Stati Uniti, Svizzera, Belgio, Austria, Polonia, Corea del Sud, Danimarca, Giappone, Grecia.
Non si possono citare tutti ma è di grande importanza per esempio che ci siano stati quasi 200 compratori americani, che siano tornati giapponesi (73 buyers) e coreani (80) nonostante le cautele e le restrizioni che ancora esistono nei loro paesi, persino qualcuno dalla Cina Hong Kong.
E poi il gruppo degli scandinavi (Norvegia, Svezia, Danimarca), dei Balcani e dell’est europeo (Serbia, Croazia, Slovenia, Bosnia, Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria), del Golfo (EA, Qatar). Sono arrivati anche da Canada e Messico, persino dall’Australia.
La Fortezza e la città, anche grazie a eventi di richiamo e successo – protagonisti tra gli altri Ann Demeulemeester, Grace Wales Bonner, Sapio, Soulland, le partecipazioni internazionali di Ukrainian Fashion Now! e Scandinavian Manifesto, il progetto speciale S|Style sustainable style – sono finalmente ritornate a essere quel crogiolo di voci, volti, colori e rapporti umani che ci è mancato per due anni, anche come fonte di ispirazione.
Gli espositori hanno continuato a credere nel salone e a investire in ricerca e stile e che adesso vedono ricompensato quell’impegno con la possibilità di ristabilire un’ampia serie di relazioni con il mercato italiano e internazionale di qualità.
Un’edizione del salone e degli eventi che si sono realizzati con cura e qualità grazie al decisivo sostegno del Ministero degli Esteri e di Agenzia Ice, oltre che del main partner UniCredit, entrambi partecipi di una strategia mirata che intende promuovere gli interessi dell’industria e del commercio italiani in un contesto internazionale di alto livello.
Un ringraziamento anche alla Camera di Commercio di Firenze e alla Fondazione CR Firenze, che hanno affiancato in progetti specifici in Fortezza da Basso e in città ci ha tenuto a precisare Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine
Una bellissima edizione anche dal punto di vista della copertura mediatica, con quasi 1.000 tra giornalisti, operatori media e influencers arrivati a Firenze per raccontare Pitti Uomo.
Anche attraverso i social: nei giorni del salone l’account @pittiuomo_official ha raggiunto 1,3 milioni di utenti e superato i 100.000 follower.
bruno galante
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