Le eccellenze ospedaliere del tutto assenti al Sud
Nemmeno uno tra gli ospedali eccellenti italiani a rappresentare il Sud nella top 20 dei migliori nosocomi in Italia.
È quello che emerge dalla classifica 2022 stilata da Newsweek e che coinvolge 112 strutture italiane.
Primo in classifica il Policlinico Universitario Gemelli di Roma con un punteggio di eccellenza pari a 93,33%.
Da questa graduatoria emerge un dato significativo per cogliere in solo colpo d’occhio le debolezze della sanità italiana e il suo sbilanciamento a livello regionale.
Infatti tra i primi 20 ospedali non compare nemmeno una struttura sanitaria del Sud. Per trovarla dobbiamo scendere fino alla 29° posizione.
Qui a segnare la prima nota di merito per il Mezzogiorno troviamo l’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo.
Se il Mezzogiorno non compare tra i primi venti il Centro non fa molto meglio con soli tre ospedali in classifica.
Ne consegue che il Nord fa incetta di ospedali eccellenti: solo a Milano sono quattro le strutture premiate.
La rivista, fondata a New York nel 1933, ha assegnato un punteggio a ogni struttura tramite un sondaggio tra medici, operatori sanitari e pazienti giungendo per il quarto anno consecutivo a consegnare un’analisi di merito sia degli ospedali mondiali che di quelli di ognuno dei 27 paesi interessati dall’indagine.
Le graduatorie preliminari sono state inviate a una rete internazionale di giornalisti medici per i controlli di plausibilità.
Un consiglio globale di rinomati esperti medici ha inoltre convalidato le classifiche.
Ventuno Paesi sono rappresentati nella top 150 mondiale degli ospedali eccellenti.
Gli Stati Uniti guidano con 33 ospedali, seguiti dalla Germania con 14, Italia e Francia sono presenti con 10 strutture ciascuno e infine tra i Paesi con più ospedali eccellenti troviamo la Corea del Sud con 8 strutture.
In tutto sono sei gli ospedali italiani che si collocano tra i primi 100 migliori ospedali a livello mondiale: il Policlinico Universitario Gemelli di Roma, il Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano, il Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna, l’Ospedale San Raffaele – Gruppo San Donato di Milano, l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano e l’Azienda Ospedaliera di Padova.
Se da un lato i nosocomi italiani eccellono a livello mondiale per le prestazioni, la qualità del trattamento e le misure igieniche non si può dire lo stesso per quanto riguarda la responsabilità nella gestione del personale e l’accessibilità sul Territorio.
I sindacati delle professioni mediche individuano infatti tre criticità croniche della sanità italiana: la carenza di personale, il blocco della mobilità volontaria interna e la scarsità di nuovi bandi per amministrativi, tecnici e sanitari.
Inoltre il nostro Paese è tra gli ultimi in Europa per quanto riguarda il trattamento economico di infermieri e ausiliari.
Lo stipendio più basso (al lordo e per 12 mensilità) di un infermiere generico fissato dall’ultimo Ccnl (2016-2018) parte infatti da un minimo di 17.157 all’anno, che si traducono in 1.429,75 lordi al mese.
Un salario tra i più bassi in Europa.
Non finisce qui, i sindacati denunciano quotidianamente dalla Sardegna alla Lombardia una situazione quotidiana fatta di doppi turni, straordinari non pagati e dimissioni improvvise.
L’ultima corvée denunciata, a cui ha fatto seguito l’intervento del sindaco di Corbetta Marco Ballarini, si è verificata al pronto soccorso dell’ospedale Fornaroli di Magenta dove il personale è letteralmente in fuga a causa di doppi turni e richiesta di ferie rifiutate.
Un problema che si riscontra soprattutto nel Mezzogiorno e nelle Isole dove la mancanza di personale porta alla chiusura di importanti presidi medici, come ad esempio i punti nascita, e che incide significativamente sullo spopolamento dei territori.
I dati si riferiscono al: 2022 Fonte: World’s Best Hospitals 2022
Arnaud Daniels
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