Tornano i turisti americani, francesi e spagnoli
Oltre 800.000 turisti in arrivo via aereo: in totale sono attesi 801.200 passeggeri in tutti gli aeroporti italiani.
Tra i viaggiatori internazionali, i primi ad averci scelto sono gli statunitensi, seguiti da francesi, spagnoli e inglesi.
Un dato che dimostra inequivocabilmente quanto il mercato USA si confermi tra i bacini di maggior interesse per il nostro Paese e quanto sia dunque importante calibrare con attenzione gli sforzi promozionali verso questi viaggiatori, nei modi e nei tempi più giusti.
Le persone tornano a prenotare con largo anticipo: i passeggeri in arrivo tra luglio e settembre in media hanno prenotato con 102 giorni di anticipo.
Si tratta di un dato significativo se pensiamo che lo scorso anno, nello stesso arco di tempo, il numero consolidato di giorni di anticipo con cui si prenotava era in media 39.
Questo dimostra che i comportamenti dei viaggiatori stanno di nuovo cambiando in forte controtendenza con lo scorso anno: nel 2021 l’incertezza dettata dalla pandemia e dalle restrizioni di viaggio hanno spinto i turisti a prenotare soprattutto sotto data.
Mentre quest’anno l’allentamento delle restrizioni combinato alla ritrovata voglia di visitare il nostro Paese ha permesso a tutti di programmare le vacanze in anticipo, come si conviene soprattutto per i viaggi internazionali.
Tornano gli statunitensi, i grandi assenti dell’estate 2021.
Ad oggi si contano 177.200 passeggeri statunitensi in arrivo, anche se il livello delle cancellazioni in media si attesta sul 25% – oltre 2 biglietti su 10.
Gli americani progettano con largo anticipo – oltre 4 mesi prima – e sono dotati di un buon budget di spesa, dal momento che in media si fermano circa 12 giorni, ma il 20% di loro sceglie di fermarsi anche per periodi più lunghi, fino addirittura ai 30 giorni, forse per visite alla famiglia o per puro “revenge travel”.
Se analizziamo i passeggeri in arrivo da Francia e Spagna, vedremo che anche in questo caso i voli sono stati prenotati con largo anticipo (92 e 87 giorni) e che il numero di cancellazioni è più basso rispetto al mercato USA (18% e 17% rispettivamente).
Interessante notare che mentre i nostri vicini europei tendono a diminuire in settembre, il numero di americani aumenta a fine agosto e risale per tutta la prima quindicina di settembre.
Salvarico Malleone
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