Il divieto di indossare il burqa in Europa
L’ultimo Paese a mettere al bando le donne con il burqa integrale nei luoghi pubblici e altri veli che coprono il volto, come il niqab, è stato la Svizzera.
La legge svizzera vieta anche la copertura del viso, con passamontagna e bandane usati nelle manifestazioni e nasconde il volto per uno scopo criminale o terroristico.
Ecco dove in burqa è vietato nei Paesi europei.
Nella mappa in alto si può vedere a colpo d’occhio dove sono presenti leggi in materia. Iniziamo dicendo che nel 2017 la Corte di giustizia dell’Unione europea ha approvato il divieto di indumenti islamici nelle aziende, a condizione che le norme interne escludano qualsiasi simbolo religioso, filosofico o politico e non solo quelle di una particolare confessione.
L’Olanda è stato uno degli ultimi Paesi a intervenire con una legge. Qui dal 2019 è entrato in vigore il divieto di indossare il burqa integrale negli spazi pubblici.
In Francia, invece, il 13 luglio 2010 l’Assemblea nazionale francese ha approvato il disegno di legge che proibisce l’uso del velo integrale. Il divieto è entrato in vigore l’11 aprile 2011.
Dal 2004 l’uso del velo è stato vietato nelle scuole statali francesi dopo che l’Assemblea Nazionale ha approvato, a stragrande maggioranza, la legge che vieta l’uso di segni religiosi “visibili”, compresi i crocifissi.
Il 23 luglio 2011, la legge che proibisce l’uso pubblico del velo integrale, incluso il burqa e il niqab, è entrata in vigore in Belgio: è stato il secondo Paese nell’Unione europea dopo la Francia ad aver impedito l’uso di questi indumenti.
Il primo agosto 2018, in Danimarca è entrato in vigore il divieto di burqa e niqab in mezzo alle proteste delle donne musulmane che credono che la nuova regola abbia limitato i loro diritti.
Otto stati federati tedeschi vietano agli insegnanti di usare l’hijab (velo islamico) e qualsiasi altro simbolo religioso o politico, ma gli studenti possono coprirsi la testa.
Nel settembre 2016 il parlamento bulgaro ha approvato per legge il divieto di utilizzare il velo islamico negli spazi pubblici.
Infine, in Lettonia nel gennaio 2017, il divieto di indossare abiti che coprono il viso nei luoghi pubblici è entrato in vigore nel paese. L’allora ministro della giustizia Dzintars Rasnacs giustificò, se necessario, l’applicazione di questa norma.
L’Austria è stato uno degli ultimi Paesi europei ad approvare il divieto totale di portare il burqa in tutti i luoghi pubblici. La multa è stata fissata in 150 dollari e la polizia, dal primo ottobre 2017, è autorizzata ad usare anche la forza.
E il burqa in Italia? Le norme alle quali si fa normalmente riferimento sono due.
La prima è degli Anni 30 e vieta di presentarsi in pubblico con il viso coperto da una maschera. A volte è citata proprio per sostenere che in Italia è vietato circolare con il burqa anche se in realtà non esiste una legge specifica su questo argomento.
La seconda legge che potrebbe avere a che fare con il burqa è del 1975: vieta di indossare un viso e una testa completamente coperti negli spazi pubblici con veli o caschi da motociclista.
La legge è stata poi integrata e modificata nel corso degli anni, ma la sostanza non è mai cambiata.
È questa la norma alla quale si fa spesso riferimento nei tribunali per sanzionare le persone che circolano in luoghi pubblici con il viso coperto anche se, come detto, non esiste una legge specifica.
Sostanzialmente ogni giudice può interpretare le leggi degli Anni 30 e quella del 1975 a sua discrezione.
Un caso a parte è quello della Lombardia dove dal 2015 esiste una norma che vieta di frequentare luoghi pubblici con il volto coperto tale da impedire l’identificazione della persona.
A livello nazionale, tuttavia, pare che l’orientamento sia quello che il velo integrale, il burqa, appunto, non impedisca il riconoscimento della persona e che chi lo porta ha un giustificato motivo per farlo, quindi si può dire che in Italia non è vietato.
La maggior parte dei Paesi europei non hanno una legislazione al riguardo e nemmeno una proposta di legge.
In alcuni casi, nei Paesi dove la legge è stata approvata, sono previste anche delle multe per chi trasgredisce.
La sanzione più alta è in Bulgaria dove le donne che si presentano con il burqa in un luogo pubblico rischiano di dover pagare 767 euro.
Molto più “light” la legislazione danese. Non solo non esistono multe, ma a essere vietato è solo il Burqa e solo da parte dei giudici mentre sono in udienza pubblica.
Anche la Gran Bretagna, che ha subìto una lunga serie di attentati e dove la popolazione islamica finisce in carcere tre volte più spesso rispetto ai nativi inglesi ha una legislazione non troppo invasiva: sono vietati il Hijab e il Burqa a scuola. Ma ogni istituto può decidere se derogare alla legge nazionale oppure inasprirla.
Claudia Treves
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