Negli Usa i pistoleri del Far West non tramontano mai
Le centinaia di morti registrati in questi anni hanno insegnato pochissimo, negli Stati Uniti pochissimo è cambiato dal tempo della Sfida all’ok Corrall.
È sufficiente entrare in un’armeria e alla stessa maniera con cui in un supermercato si compra un barattolo di marmellata, negli Usa si acquista un’arma da utilizzare per una strage o un tiro a segno.
Girare armati oltre l’Atlantico è un diritto-dovere sancito dalla Costituzione, difatti il Secondo Emendamento recita: “Una milizia ben organizzata è necessaria alla sicurezza di uno Stato libero e dunque il diritto dei cittadini di detenere e portare armi non può essere violato”.
Diritto che si radica sempre più nella società nordamericana ed entra con violenza nelle aule scolastiche.
“Sempre più dipendenti della scuola stanno portando armi per difendersi dalle sparatorie nelle scuole. In Ohio, una nuova legge controversa non richiede più di 24 ore di formazione”.
Lo segnala il “New York Times”, che annota: eppure “dieci anni fa era estremamente raro che i dipendenti scolastici portassero pistole con sé nelle aule”.
Ma oggi, dopo una serie apparentemente infinita di sparatorie di massa, la strategia è diventata una soluzione guida promossa da repubblicani e difensori dei diritti delle armi, i quali affermano che “consentire a insegnanti, presidi e sovrintendenti di essere armati offre alle scuole una possibilità di contrapporsi combattere in caso di attacco”, sottolinea Sarah Mervosh, autrice dell’analisi.
Tuttavia “almeno 29 stati consentono a persone diverse dalla polizia o dai funzionari di sicurezza di portare armi nei giardini delle scuole”, ma a partire dal 2018, ultimo anno per il quale erano disponibili le statistiche, “i dati del sondaggio federale stimavano cheil 2,6% delle scuole pubbliche avesse facoltà armate”.
Ma percentuale e numero assoluto, osserva il Nyt, “è probabilmente cresciuto”, tant’è che in Florida “più di 1.300 membri del personale scolastico prestano servizio come guardiani armati in 45 distretti scolastici, sui 74 nello stato” mentre in Texas, “almeno 402 distretti scolastici – circa un terzo nello stato – partecipano a un programma che consente a persone designate, compreso il personale scolastico, d’esser armate, per la Texas Association of School Boards”.
Il caso che fa più discutere è quello dello stato dell’Ohio dove una nuova legge rende più facile per gli insegnanti portare armi a scuola perché richiede che gli educatori e gli altri membri del personale scolastico che desiderano portare un’arma non si sottopongano a più di 24 ore di formazione, rispetto alle oltre 700 ore richieste in precedenza, in particolare alle forze di polizia.
Appena “24 ore di formazione, insieme a otto ore di certificazione l’anno”.
I sostenitori, analizza il quotidiano, “affermano che 24 ore sono sufficienti perché mentre l’addestramento della polizia include tutto, dalle multe alle questioni legali, i dipendenti della scuola si concentrano strettamente sulla competenza nelle armi da fuoco e sulla risposta attiva dei tiratori”.
Scrive il “New York Times” che “un importante programma di addestramento sulle armi per i dipendenti della scuola” della durata di 26 ore (Faster Save Lives) è gestito dalla Buckeye Firearms Foundation, un’organizzazione del Secondo Emendamento che lavora a fianco di un importante gruppo di lobby di armi in Ohio.
E il gruppo di pressione, la Buckeye Firearms Association, ha sostenuto la nuova legge statale per i dipendenti scolastici.
“Negli ultimi dieci anni, la fondazione stima di aver speso più di 1 milione di dollari per formare almeno 2.600 educatori”.
Uno slogan della lobby delle armi recita che “l’unico modo per fermare un cattivo con una pistola è un bravo ragazzo con una pistola”.
Anselmo Faidit
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