Il prezzo del gas in Europa costa 8 volte più che negli Usa
L’aumento del costo dell’energia sta aprendo una divergenza straordinaria tra Stati Uniti ed Europa.
“La prospettiva di prezzi alle stelle per il gas naturale per quest’inverno”, osserva Steven Bell, chief economist Emea di Columbia Threadneedle Investments, “sembra destinata a determinare una recessione in Europa e nel Regno Unito. Al contrario, la forza dell’economia statunitense implica che la Federal Reserve dovrà continuare ad alzare i tassi di interesse fino a quando non riuscirà a provocare una recessione”.
Quando a giugno il prezzo della benzina negli Stati Uniti ha superato i 5 dollari al gallone, molti americani hanno pensato che la recessione negli Usa sarebbe arrivata rapidamente.
“Prezzo elevato della benzina, uguale recessione fa parte della saggezza popolare negli States. Con l’inversione della curva dei rendimenti e l’aumento delle richieste di disoccupazione, molti erano d’accordo. Ora le cose sembrano molto diverse. Sì, la curva dei rendimenti è ancora invertita, ma la benzina è scesa a 4 dollari al gallone, le richieste di disoccupazione si sono stabilizzate a un livello basso e la forza della spesa dei consumatori statunitensi ha sorpreso i pessimisti”, nota l’economista di Columbia Threadneedle Investments.
Anche l’inflazione è stata oggetto di una serie di migliori notizie, ma la speranza che la Federal Reserve possa smettere di aumentare i tassi in tempi brevi è stata dissipata da una serie di commenti da falco da parte dei membri del comitato per la fissazione dei tassi. Una conferma si avrà dal tradizionale simposio di Jackson Hole nel quale la Fed come ogni anno a fine agosto riunirà i banchieri centrali di tutto il mondo. Il presidente della Fed, Jerome Powell, parlerà nel pomeriggio alle 16:00 (ora italiana).
“Come già ricordato, la forte e persistente inflazione nei salari e negli affitti negli Stati Uniti significa che l’obiettivo della Fed di un’inflazione al 2% è ancora fuori portata, a meno che non si verifichi una recessione”, afferma Bell.
“Gli automobilisti europei sarebbero entusiasti di fare il pieno ai prezzi statunitensi, che si traducono in 90 pence inglesi o poco più di 1 euro al litro. Ma abbiamo motivo di essere molto più invidiosi dei prezzi del gas naturale di quest’inverno. Attualmente il prezzo del gas naturale è oltre otto volte più alto in Europa e nel Regno Unito che negli Stati Uniti”, dice Bell. Al Ttf il prezzo del gas ha raggiunto stamani un nuovo massimo di 290 euro al megawattora per poi ritracciare a 279 euro.
Naturalmente questo non ha ancora colpito i consumatori europei: siamo in estate e i prezzi sono ancora relativamente bassi.
“Ma la portata dell’imminente disastro è più evidente nel Regno Unito. La bolletta energetica della famiglia media ha iniziato l’anno con 1.277 sterline in termini annuali. A partire da ottobre, il prezzo salirà a circa 3.600 sterline – il numero esatto lo sapremo venerdì – e forse a circa 4.200 sterline il prossimo gennaio”, aggiunge Bell.
L’autorità di regolamentazione dell’energia Ofgem annuncerà questa settimana l’entità del prossimo aumento del tetto dei prezzi al dettaglio del gas dal 1° ottobre e Citi prevede un incremento della bolletta energetica (riscaldamento più elettricità) a 3.717 sterline all’anno (4.389 euro) dalle attuali 1.971 sterline per una famiglia media.
“Le bollette energetiche annuali delle famiglie britanniche salirebbero quindi di ben 3.000 sterline in meno di 12 mesi. Il governo ha già previsto alcuni sgravi, ma chiunque diventi premier il mese prossimo sarà costretto a prorogarli drasticamente”, afferma Bell.
Nel Regno Unito ci aspettano alcune settimane di sollievo.
“Grazie alle modifiche apportate alle soglie dell’assicurazione nazionale e ai sussidi per il costo della vita, questo mese i redditi reali disponibili riceveranno un’importante spinta. E molti consumatori hanno ancora spazio per spendere i loro risparmi la liquidità accumulata e i debiti ridotti durante la pandemia. Ma è davvero la tregua prima della tempesta”, prevede Bell.
Tanto che Citi stima che nel Regno Unito l’inflazione salirà al 18,6% nel gennaio 2023 a causa dell’impennata dei prezzi all’ingrosso del gas, un record rispetto al 17,9% raggiunto ai tempi della crisi del petrolio del 1979. difficile sfuggire alla conclusione che le prospettive economiche siano migliori negli Stati Uniti che in Europa.
“Il potente dollaro potrebbe diventare ancora più potente e, sebbene i tassi di interesse siano destinati a salire in Europa e nel Regno Unito, gli Stati Uniti devono sicuramente fare da apripista. E gli asset di rischio? A mio modesto parere, l’aumento dei tassi e la recessione non sono sufficienti per un mercato azionario in crescita”, chiosa Bell.
Riccardo Dinoves
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