L’islam è un grosso problema nelle scuole francesi
“È vero che da un anno a questa parte il numero di segnalazioni relative agli abiti cosiddetti islamici è in aumento. È il famoso fenomeno delle abaya”. A pronunciare queste parole non è il solito ‘reazionario allarmista’, come vengono bollati tutti coloro che da vent’anni a questa parte cercano di dare una scossa all’opinione pubblica sul problema dell’islamizzazione della società, bensì il ministro dell’Istruzione francese e santino dei progressisti Pap Ndiaye.
Martedì mattina, su France 2, ossia sul più importante canale della televisione pubblica francese, il titolare dell’Éducation nationale ha deciso finalmente di affrontare un tema che era ancora tabù fino a pochi mesi fa: l’incursione dell’islam politico tra i banchi di scuola sotto varie forme.
Il fenomeno delle abaya, sopravveste femminile lunga fino a piedi e perlopiù di colore scuro, indossata principalmente nei paesi del Golfo, e il qamis, i lunghi abiti tradizionali islamici utilizzati dagli uomini, si sta imponendo come uno dei fenomeni più inquietanti della società francese, spingendo anche chi predicava ‘prudenza’ (lo stesso Pap Ndiaye) a invocare un giro di vite contro gli agit-prop dell’islamismo.
Il ministro dell’Istruzione ha parlato espressamente di “agitatori professionisti, che non vogliono né il bene della scuola, né il bene della Repubblica. Non siamo ingenui a questo proposito. Dobbiamo applicare con fermezza la legge del 2004 (la legge imposta ai tempi di Chirac alla presidenza delle Repubblica che vieta l’uso di simboli religiosi all’interno di scuole e licei pubblici)”.
Sulla scia di Pap Ndiaye, anche la segretaria di Stato con delega alla Cittadinanza, Sonia Backès, ha parlato senza ambiguità del fenomeno degli abiti islamici a scuola e delle sue derive. “Quando non si è di religione musulmana si indossano per caso delle abaya? La risposta è no (…). Certo che le abaya sono dei segni religiosi. Quelle che le indossano lo fanno per provocare”, ha affermato su France Info.
Claudia Treves
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