Il 18,9 % dei consumi derivano da fonti rinnovabili
Produrre energia senza nuocere all’ambiente.
È la più grande sfida per l’uomo se si vorrà davvero dare un freno ai cambiamenti climatici dovuti all’inquinamento.
La Legge europea sul clima, adottata a giugno 2021 dal Parlamento europeo e dal Consiglio, ha aumentato l’obiettivo Ue al 2030 di riduzione delle emissioni di gas serra dal 40% al 55%.
Gse (Gestore Servizi Energetici) ha portato a Ecomondo (la Fiera della Green Economy di Rimini) alcuni dati sulla situazione italiana dell’ultimo anno.
I consumi di energia prodotta da fonti rinnovabili sono stati l’equivalente di 22,6 milioni di tonnellate di petrolio, intorno al 18,9% del fabbisogno.
L’energia rinnovabile e i risparmi energetici incentivati nell’ultimo anno hanno evitato l’emissione in atmosfera di 40 mln di tonnellate di CO2 equivalente e il consumo di 108 mln di barili di petrolio, mentre si calcola in almeno 53mila unità i posti di lavoro correlati.
Nel 2021 i meccanismi gestiti da Gse hanno contribuito ad attivare circa 2,3 mld di euro di nuovi investimenti.
”Le fonti rinnovabili continueranno ad essere il perno della transizione energetica – spiega Andrea Ripa di Meana, amministratore unico Gse – perché ci consentono di produrre energia in quantità sempre più ampie senza effetti negativi sull’ambiente. Quindi tutti, sia imprese che cittadini, aspettiamo un consolidarsi e una accelerazione nell’installazione di nuovi impianti sia per autoconsumo sia per produzione verso terzi”.
Nel primo semestre del 2022 in Italia si registra un totale cumulato di 1.211 MegaWatt di nuova potenza installata di rinnovabili (+168% rispetto allo stesso periodo del 2021), con un grandissimo aumento del fotovoltaico 1.061 MW (+193%), 123 MW per eolico (+66%) e 27 MW per idroelettrico (+72%).
”Anche se una rondine non fa primavera – continua Ripa di Meana – c’è stata effettivamente una accelerazione e un incremento della capacità installata negli ultimi 12 mesi e in termini di tendenza questo ci ha portato al di sopra soprattutto per quanto riguarda il fotovoltaico, poco meno rispetto all’eolico, sopra alle tendenze programmate dal piano nazionale integrato di energia e clima, quindi al di sopra degli obiettivi concordati con la comunità europea, lavoriamo tutti perché questo iniziale elemento positivo si perpetui in futuro”.
Riccardo Dinoves
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