Fonti rinnovabili nel rispetto della bellezza del paesaggio
Pannelli fotovoltaici e pale eoliche possono, anzi devono, convivere con il paesaggio italiano.
Lo sostengono tre delle principali associazioni nazionali che si dedicano alla tutela dell’ambiente e dei beni culturali.
Fai, Legambiente e Wwf hanno infatti siglato un accordo per ribadire che la crescita delle fonti rinnovabili di energia è necessaria al Paese e che la si può perseguire nel pieno rispetto della bellezza.
Lo scrive ‘Repubblica’ parlando di un accordo storico, che spacca il fronte di chi, a cominciare da Italia Nostra, si oppone, senza se e senza ma, allo sfruttamento del Sole e del vento in nome del paesaggio italiano.
Le tre associazioni indicano l’obiettivo: “coniugare gli obiettivi della transizione energetica con la lungimiranza nella pianificazione paesaggistica e la qualita’ della progettazione”. E individuano dodici tappe necessarie a raggiungerlo.
Tra queste, la nascita e la diffusione delle comunità energetiche, lo sviluppo dell’agrivoltaico (pannelli solari compatibili con la coltivazione dei terreni su cui sono impiantati) nelle aree rurali, piani speciali per il fotovoltaico “nelle aree industriali e commerciali, nelle aree dismesse e/o contaminate e – a certe condizioni – nei centri storici”, l’efficientamento degli impianti eolici esistenti (repowering).
“L’associazionismo del “no sempre e comunque” è morto. Non è neppure etico, è solo ideologico”, afferma, in un’intervista al quotidiano, il presidente del Fondo per l’Ambiente italiano (Fai), Marco Magnifico, sottolineando che “le emergenze climatica ed energetica sono le più grandi che il genere umano deve affrontare: è chiaro che bisogna scendere a patti”.
Magnifico spiega quindi i contenuti del documento “Paesaggi rinnovabili” firmato con Legambiente e Wwf. “Dobbiamo produrre energia pulita e se c’è un tetto esposto a sud è giusto sfruttarlo, anche nei centri storici, certo non sul Duomo o sulla Scala”.
Salvarico Malleone
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