4450 satelliti in orbita appena 21 sono italiani
I satelliti artificiali sopra le nostre teste, nello spazio, sono 4.550.
Il primo satellite a essere lanciato in orbita, il 4 ottobre 1957, è stato lo Sputnik, a spararlo nello spazio fu l’Unione Sovietica, ma oggi di chi sono i satelliti in orbita?
Sono i satelliti di Elon Musk a popolare lo spazio.
A dominare lo spazio d’orbita sono gli Usa con 2.804 satelliti in orbita, segue la Cina ma con molti satelliti in meno, 467.
La Russia è quarta con 168 satelliti.
E l’Italia? Ne ha solo 21.
I satelliti hanno molti usi a partire da quelli governativi e commerciali, militari e civili.
Ci danno la possibilità di avere l’accesso a Internet, di fare zapping in televisione, di usare il Gps e molto altro.
Hanno anche, naturalmente, scopi scientifici come l’osservazione della Terra e dello spazio e forniscono i mezzi per lo sviluppo tecnologico di alto livello.
Più della metà dei 4.550 satelliti in orbita attorno alla Terra sono utilizzati per scopi di comunicazione e quel numero continuerà ad aumentare poiché i miliardari della tecnologia, nel prossimo futuro, cercheranno di portare l’accesso a Internet ad alta velocità in ogni angolo della Terra.
Con il termine satellite artificiale si intende un apparecchio realizzato dall’uomo e messo in orbita intorno alla Terra o a un altro pianeta per varie finalità a supporto di necessità umane (scientifiche e tecniche).
L’insieme di più satelliti artificiali adibiti a uno stesso scopo forma una costellazione o flotta di satelliti artificiali.
Il primo che ne ha parlato è stato lo scrittore britannico di fantascienza Arthur C. Clarke nel 1945, venti anni più tardi la Nasa annuncia di averne costruito uno in alluminio.
I satelliti artificiali si possono suddividere in: satelliti scientifici, destinati alla ricerca pura nel campo dell’astronomia o della geofisica o i satelliti applicativi, destinati a scopi militari o a usi commerciali civili.
Un satellite artificiale è un mezzo spaziale messo in orbita attorno alla Terra o ad altri pianeti del Sistema Solare.
I satelliti per usi civili, lanciati oramai a migliaia negli ultimi cinquant’anni, assolvono molte differenti funzioni: dall’osservazione dell’Universo al di fuori dell’atmosfera alle telecomunicazioni, dallo studio della crosta terrestre alla meteorologia e alla telefonia satellitare.
Tanto che attorno alla Terra esiste oggi un vero problema di affollamento delle orbite, così come un problema di sicurezza dovuto alla spazzatura spaziale, costituita da detriti di mezzi spaziali che hanno finito la loro missione.
SpaceX, con ben 1.655 satelliti, possiede e gestisce la maggior parte dei satelliti in orbita attorno alla Terra.
Più di un terzo del totale dei satelliti attualmente in orbita, addirittura il 36%.
La ragione dell’affollamento di satelliti di Elon Musk risiede nell’obiettivo del creatore di Tesla di fornire accesso a Internet a banda larga ad alta velocità a quasi tutti nel mondo attraverso la sua nuova impresa Starlink.
SpaceX mira infatti a lanciare ulteriori 1.500 satelliti Starlink nel 2022.
Ma le prodezze di Elon Musk non finiscono qui: infatti i razzi SpaceX sono capaci di trasportare nello spazio decine di satelliti alla volta e all’inizio del 2021 hanno persino stabilito un record, aver portato ben 143 satelliti nell’orbita terrestre su un solo razzo.
La fame di spazio di SpaceX non si ferma qui e offre anche il trasporto e la messa in orbita dei satelliti di altre società al modico prezzo di 1 milione di dollari.
Questa è la ragione per cui al momento nello spazio c’è un bel po’ di affollamento.
Naturalmente gli Stati Uniti hanno il maggior numero di satelliti in orbita attorno alla Terra con 2.804 satelliti di proprietà o gestiti da un’entità statunitense e che costituiscono più della metà della quantità totale di satelliti spaziali attualmente in orbita.
Sono 75 i Paesi che hanno almeno un satellite in orbita attorno alla Terra.
L’Italia anche se non entra nella top 10 si posiziona al 13esimo posto con 13 satelliti in orbita.
A contendersi l’orbita sono Usa e Cina. La Repubblica popolare cinese al momento ha in orbita ben 467 satelliti, ben poca cosa rispetto a quelli americani.
I satelliti in orbita attorno alla Terra servono a molti scopi.
Più della metà dei satelliti terrestri sono destinati alle comunicazioni, comprese cose come televisione, telefoni, radio, Internet e applicazioni militari.
La maggior parte di questi satelliti per comunicazioni può essere trovata in orbita geostazionaria (ovvero che coincide con il periodo di rotazione della Terra).
Altri usi per le migliaia di satelliti nel cielo includono l’osservazione della Terra e dello spazio, la scienza della Terra e dello spazio, lo sviluppo tecnologico e le dimostrazioni, nonché la navigazione e il posizionamento globale.
Di seguito è riportata una ripartizione della percentuale dei 4.550 satelliti che servono a questi scopi principali:
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- Comunicazioni: 63%
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- Osservazione della Terra: 22,1%
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- Sviluppo tecnologico: 7,8%
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- Navigazione/posizionamento globale: 3,6%
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- Dimostrazione tecnologica: 0,77%
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- Scienze della Terra: 0,44%
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- Osservazione dello spazio: 0,22%
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- Scienze spaziali: 2,3%
Anche per quanto riguarda i satelliti militari la maggior parte è a stelle e strisce.
I satelliti militari sono principalmente utilizzati per la comunicazione, la navigazione e la raccolta d’informazioni.
Alcuni satelliti militari sono stati sviluppati anche per l’allarme tempestivo di missili in avvicinamento.
Il numero totale di satelliti militari nel mondo è approssimato a 320 con alcuni paesi che ne possiedono diversi, mentre altri non ne hanno.
Gli Stati Uniti rappresentano quasi la metà di tutti i satelliti militari nello spazio, 173, segue la Russia con 73, poi la Cina con 68. Gli altri Paesi in confronto a questi big dello spazio ne hanno pochissimi e si possono contare sulle dita: la Francia con Israele sono quelli che ne hanno di più, 8. Mentre l’Italia ne possiede 6.
I satelliti possono essere di diversi tipi, in base alla loro funzione o alla loro orbita:
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- Satelliti geostazionari: orbitano a un’altezza di circa 36.000 km e rimangono sempre sopra lo stesso punto sulla Terra. Sono utilizzati principalmente per la comunicazione, come i satelliti di trasmissione televisiva, e per il monitoraggio meteorologico.
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- Satelliti a bassa orbita: orbitano a un’altezza compresa tra 100 e 2.000 km e possono coprire diverse regioni della Terra durante il loro passaggio. Sono utilizzati principalmente per la comunicazione, per la navigazione (come il sistema GPS), per la sorveglianza e per la ricerca scientifica.
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- Satelliti artificiali di passaggio: orbitano intorno alla Terra a un’altezza compresa tra 500 e 1.200 km e hanno un’orbita polare. Sono utilizzati principalmente per la comunicazione e per il monitoraggio meteorologico.
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- Satelliti di raccolta dati: raccolgono dati scientifici o tecnici utilizzando strumenti di misura o di osservazione, come fotocamere o sensori. Possono essere utilizzati per diverse finalità, come la ricerca geologica o l’osservazione dell’atmosfera.
I dati si riferiscono al: 2021
Fonte: Union of concerned scientist satellite database, Space Foundation
Piero Vernigo
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