A dicembre è aumentato il tasso di occupazione al 60,5%
Lo scenario internazionale a inizio 2023 è caratterizzato da una generalizzata moderazione delle pressioni inflazionistiche, dovuta al calo dei prezzi dei prodotti energetici, che alimenta le attese di un più graduale aumento dei tassi di interesse nei principali paesi.
Il Pil italiano, in base alla stima preliminare, ha segnato negli ultimi tre mesi dello scorso anno la prima variazione congiunturale negativa dopo sette trimestri consecutivi di crescita.
Il Pil corretto per gli effetti di calendario, nel 2022, è aumentato del 3,9%, mostrando una dinamica superiore a quella della media dell’area euro.
L’indice destagionalizzato della produzione industriale, al netto delle costruzioni, nonostante il forte recupero congiunturale di dicembre (+1,6%), nel quarto trimestre è diminuito dello 0,9% rispetto ai tre mesi precedenti.
A dicembre, il mercato del lavoro ha proseguito la tendenza al miglioramento. Il tasso di occupazione è salito al 60,5% coinvolgendo quasi tutte le classi di età, gli uomini e le donne. Il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al 7,8%.
A gennaio, in base alle stime preliminari, l’inflazione al consumo è rallentata.
Il differenziale dell’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) tra l’Italia e l’area euro, pur rimanendo positivo, è diminuito rispetto a dicembre.
Le indagini sulla fiducia dei consumatori e delle imprese, a gennaio, hanno fornito indicazioni differenti.
La fiducia dei consumatori ha mostrato un peggioramento diffuso tra le sue componenti mentre quella delle imprese è aumentata per il terzo mese consecutivo.
Riccardo Dinoves
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