In attesa di Vinitaly 55
Iniziato il conteggio alla rovescia per la più importante manifestazione enologica del globo.
Per tre giorni Verona diverrà la capitale mondiale del vino e le previsioni sono quelle di superare i numeri della passata edizione che videro la presenza di 88mila visitatori e 25mila buyer esteri provenienti da 139 Paesi.
Da considerare l’assenza di oltre 5mila mancati arrivi dalla Russia.
I Paesi più rappresentativi furono Usa, Germania e Gran Bretagna, a seguire Canada, Cina e Francia.
Oltre 100mila metri quadri di superficie e 17 padiglioni ospiteranno più di 4mila aziende, in rappresentanza del Made in Italy enologico e dei produttori di oltre 30 paesi.
Dal 2 al 5 aprile torna a Verona il Vinitaly, con la 55esima edizione del salone internazionale del vino e dei distillati dedicato a imprese e cantine.
Una promozione che coinvolge anche gli altri due saloni che si svolgono in contemporanea a Verona – Enolitech con Vinitaly Design e Sol&Agrifood con B/Open e Xcellent Beers – che portano il totale espositivo in quartiere a più di 4.400 aziende.
Il roadshow di Vinitaly da poco concluso in nove paesi di tre continenti ha definito i maggiori compratori che saranno ospitati in fiera.
“In questo momento di grande cambiamento, tra sfide e opportunità, Vinitaly rimane un brand globale di promozione, in grado di generare nuovi sbocchi – spiega il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo– Infatti, nel corso delle 13 tappe realizzate tra Europa, America e Asia abbiamo toccato con mano l’ulteriore potenziale sia sulle piazze più consolidate sia su quelle emergenti. Un potenziale che mettiamo a disposizione delle aziende già da questa edizione, con l’obiettivo di completare la mappatura di nuovi importatori e operatori qualificati entro il 2024”.
L’obiettivo di Veronafiere è incrementare i top buyer del 40% sull’edizione 2022.
“Non è un caso se i paesi protagonisti nel roadshow sono nella top 10 degli obiettivi di mercato dei nostri espositori – aggiunge l’ad della SpA fieristica Maurizio Danese – Così come la scelta di presidiare sempre di più l’Asia: Cina, Giappone, Sud Corea ma anche Singapore, Hong Kong, Vietnam e altri sommano infatti il 20% dei prossimi target internazionali delle imprese italiane del vino. Un’area emergente che con la Cina segnerà il ritorno a Verona, grazie a una selezione di oltre 100 top buyer del Dragone. Ma l’evoluzione della domanda estera riguarderà tutti i mercati di sbocco ed emergenti, dagli Stati Uniti al Canada, dalla Corea Del Sud passando per il vecchio continente fino al Sud America”.
Il salone sarà preceduto, sabato 1 aprile, da Vinitaly OperaWine, la degustazione prologo con i 130 produttori portabandiera selezionati da Wine Spectator.
Confermate invece le principali aree tematiche (Vinitaly Bio, International wine hall, Vinitaly Mixology e Micro Mega Wines), del matching del Taste and Buy, con operatori selezionati dalla rete fieristica in collaborazione con i Consorzi di tutela, e del Tasting Express con riviste internazionali di settore.
Oltre 70 le degustazioni previste.
Tra queste, il walk around tasting e dell’Orange Wine Festival (3 aprile) con la presenza di aziende da 10 paesi, oltre al focus di Young to Young, con le giovani cantine che si raccontano ai giovani comunicatori.
Ai winelovers è dedicato invece Vinitaly and the city (31 marzo – 3 aprile) il percorso di wine talk, tasting, mostre ed eventi del fuori salone in luoghi storici di Verona: piazza dei Signori, Cortile Mercato Vecchio e Cortile del Tribunale.
Bruno Galante
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