Dalla spada alla croce, mostra di San Galgano a Siena
Nella città dal “cuore dolce” una mostra preziosa Una splendida occasione in più per godersi Siena questa città straordinaria ” dal cuore dolce” qui infatti monaci, suore e frati crearono i dolci che ancora oggi si degustano sulle tavole principalmente in occasione di feste come Natale e Pasqua, il Panforte, il Panpepato, i Ricciarelli, i Cavallucci…
Ambita meta di turisti da tutto il mondo, Siena, dal 2 marzo al 5 novembre 2023, si arricchisce di una “preziosa” mostra ospitata nella cripta del Duomo di Siena dal titolo: “Dalla spada alla Croce – Il Reliquiario di San Galgano restaurato”
Seconda tappa di una mostra rocambolesca e avventurosa perché viene dalla risoluzione del furto messo a punto nel 1989 nella notte tra l’11 e 12 luglio nel Museo del Seminario Arcivescovile di Siena.
Mostra preziosa che affascinerà il visitatore nella sua unicità e resa possibile grazie alla collaborazione tra l’Arcidiocesi di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino e l’Opera della Metropolitana, con il contributo di Opera Laboratori e Sillabe.
Gli oggetti rubati, testimoni di grande perizia artistica nella lavorazione dei metalli preziosi oltre alla loro decorazione a smalto, provocarono grande vuoto nel patrimonio artistico culturale devozionale di Siena si trattava infatti di una croce liturgica, due pissidi, cinque calici e soprattutto di un capolavoro della produzione orafa senese del XIV secolo, il Reliquiario di San Galgano, oggetto mirabile e di intensa devozione popolare.
Su di esso, decorate finemente in preziosi smalti traslucidi, sono raffigurate le scene della vita del Santo e della sua spada.
Secondo la tradizione, Galgano sarebbe nato nel borgo senese di Chiusdino. Cavaliere appartenente alla piccola nobiltà locale, si convertì alla vita ascetica ed eremitica dopo le visioni dell’Arcangelo Michele, come rappresentato nelle sei scene del Reliquiario.
Condusse la sua vita monastica nell’Eremo di Montesiepi, da lui edificato su una collina vicina al luogo dove sarebbe sorta l’Abbazia.
Morì, secondo le fonti, il 30 novembre 1181.
Appena quattro anni dopo, a seguito dei doverosi accertamenti canonici, Papa Lucio III lo proclamò Santo nel 1185.
A Galgano è attribuito nella sua rappresentazione iconografica, il celebre segno della spada conficcata nella roccia che diventa una croce davanti alla quale inginocchiarsi e pregare.
La sua fama, tuttavia, si afferma sullo sfondo della diatriba fra Papato e Impero sulle “investiture” e nel contesto dell’espansione dell’Ordine Cistercense grazie all’opera di San Bernardo di Chiaravalle.
I preziosi capolavori di oreficeria antica quando sono stati trovati per merito del Comando dei Carabinieri, Tutela Patrimonio culturale di Palermo e di Siracusa versavano in cattive condizioni causa la frattura del fusto dal piede, le deformazioni delle guglie e la perdita del primo rocchetto esagonale in smalto di giunzione con il piede, ricostruito attraverso una scansione da un’immagine di archivio.
Altri piccoli elementi mancanti sono stati realizzati in resina con stampante 3D.
Le facce del recto e del verso, decorate con smalti, sono state pulite e consolidate ed infine trattate con il plasma.
La croce apicale, anch’essa perduta, è stata riprodotta dal maestro orafo Giovanni Raspini su modello di opere coeve.
Un lavoro accurato svoltosi nel laboratorio di Restauro Metalli e Ceramiche dei Musei Vaticani che ha comportato una campagna di indagini scientifiche che hanno supportato le scelte metodologiche dell’intervento: protagonista del lavoro conservativo il Reliquario di San Galgano, integralmente smontato alla presenza del referente dell’Arcidiocesi di Siena, don Enrico Grassini, che ha seguito sin dall’inizio l’intera vicenda, con la contestuale messa in sicurezza delle settantaquattro reliquie presenti.
L’allestimento, già ideato per la mostra tenutasi dal 7 dicembre 2022 al 18 febbraio 2023 nella Sala XVII della Pinacoteca dei Musei Vaticani, è stato progettato e realizzato da Opera Laboratori, e pensato fin da subito anche per l’esposizione nella Cripta del Duomo a Siena.
Il catalogo che porta in copertina un particolare del fregio in basso con storie della vocazione di San Galgano in smalti traslucidi è edito da Sillabe, Livorno.
Carmelina Rotundo Auro
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