Disco verde per il gasdotto della Linea Adriatica
È arrivato ieri l’atteso via libera dell’Arera alla Linea Adriatica, la nuova dorsale gas targata Snam giudicata strategica dall’Europa nel RepowerEu, il piano con cui il Vecchio Continente punta a rendersi indipendente dal metano russo, e considerata uno snodo indispensabile anche nell’ambito della strategia messa a punto dal governo per accogliere le nuove forniture che man mano arriveranno dal Nord Africa (in primis l’Algeria) e dall’Azerbaijan via Tap.
E, sempre ieri, Snam ha assegnato oltre l’86% della capacità offerta del rigassificatore galleggiante di Piombino che è arrivato nel porto della città toscana nella notte tra domenica e lunedì.
Ma andiamo per ordine. Come scrive il Sole 24 Ore l’Autorità presieduta da Stefano Besseghini ha accordato ieri il suo disco verde segnalando, nelle conclusioni della delibera, l’opportunità di destinare allo sviluppo dell’infrastruttura le risorse del RePowerEu che andranno a integrare il Pnrr e che sono la base su cui poggia la revisione del Recovery.
Un aggiornamento che andrà trasmesso a Bruxelles entro fine aprile e che dovrà contenere i progetti con cui gli Stati contribuiranno a sostenere l’obiettivo dell’addio gas russo.
Nei giorni scorsi, era stato lo stesso ceo di Snam, Stefano Venier, a ricordare che l’ok dell’Arera consentirà al gruppo di inserire l’opera all’interno del nuovo capitolo del Pnrr in modo da accedere ai fondi collegati.
L’infrastruttura, lo ricorda anche l’Arera nella puntuale premessa della delibera pubblicata ieri, comporterà un investimento di 2,4 miliardi di euro e sarà costituita dal potenziamento della centrale di compressione di Sulmona, per 33 megawatt, e da un unico gasdotto, suddiviso in tre tratte interdipendenti tra loro: Sulmona-Foligno (170 chilometri), Foligno-Sestino (115 km) e Sestino-Minerbio (140 km).
Nel provvedimento, poi, si ricorda che, nella valutazione urgente presentata da Snam a fine novembre insieme alla relazione integrativa con cui si aggiornava il costo dell’opera e si anticipava la deadline al 2027 (e non più 2034 come nell’ultimo piano decennale), il gruppo quantifica in 150 milioni di metri cubi al giorno (rispetto agli attuali 126 milioni) l’incremento nella capacità di trasporto sud-nord reso possibile dall’opera.
Per la cui entrata in servizio, spiega l’Arera riferendo l’esito della consultazione pubblica avviata sulla linea, si chiede una partenza anticipata rispetto al 2027 “da promuovere anche con opportuni interventi normativi e regolatori”.
Sempre nell’ambito della consultazione, scrive l’Arera, è emersa “una generale condivisione” sull’essenzialità e sull’urgenza della nuova linea, ma anche la necessità di allocare parte dei costi dell’infrastruttura ai Paesi beneficiari e/o di sfruttare strumenti di finanziamento comunitari.
Quanto a Piombino, ieri sono stati assegnati 37 slot annui su un totale di 43 offerti nell’ambito del primo conferimento di capacità di rigassificazione per i prossimi 20 anni.
Nel complesso, quindi, l’asticella è pari a circa 105 milioni di metri cubi di gas, mentre gli slot residui saranno oggetto di una successiva asta la cui deadline verrà resa nota entro il 24 marzo.
Sui nomi degli assegnatari c’è il massimo riserbo, ma in prima linea ci sarebbero i principali player (da Eni a Enel, passando per Edison).
“L’impegno degli operatori di mercato consente di garantire stabilità e sicurezza al nostro sistema energetico”, è il commento della dg di Proxigas, (l’associazione di settore), Marta Bucci.
Anselmo Faidit
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