Il Parmigiano Reggiano nasce in Italia, è italiano al 100%
In tanti oramai l’hanno capito che per godere di una popolarità di pochi secondi è sufficiente sparare o scrivere corbellerie per occupare spazi in prima pagina.
Nelle ultime ore il mantovano Alberto Grandi, ospitato sulle pagine del Financial Time, ha sostenuto che il Parmigiano è nato nel Wisconsin, Usa, non specificando se a partorirlo siano state le tribù dei Sioux o quelle dei Kickapoo.
Immediata la reazione e le risposte da parte degli addetti ai lavori e dei produttori.
Di seguito il comunicato del Consorzio per la Tutela del Formaggio Grana Padano.
“Il Consorzio per la Tutela del Formaggio Grana Padano saluta con grande soddisfazione la decisione del Governo di bandire il cibo sintetico. La lungimirante e coraggiosa scelta del presidente Meloni e del ministro Lollobrigida rappresentano una convinta tutela per i consumatori e per i produttori italiani. La storica decisione arriva in un momento in cui i tentativi di attacco al cibo italiano e alla sua candidatura a Patrimonio Immateriale dell’Umanità si moltiplicano.
Il Financial Time, attingendo a notizie parziali e a boutade provocatorie, tese solo ad alimentare uno stupore atto a generare notorietà a buon mercato, diventa uno strumento dei detrattori che, sperando di distruggere una certezza mondiale, quali sono il pregiato cibo italiano e la benefica cucina mediterranea, auspicano di trovare nuovi spazi nella new economy dei tempi attuali.
Cioè quella del cibo che attrae interessi e investimenti dalla non più espansiva vecchia new economia della Silicon Valley e dintorni che continua a “liberare” mano d’opera e capitali attratti dagli oltre venti miliardi di pasti giornalieri che si realizzeranno via via progressivamente nel 2050. La storia dell’economia mondiale e, conseguentemente, la geopolitica, sono piene di provocazioni, strumentalizzazioni, artifici e fake news finalizzate ai new business che nascono per sostituirsi a tradizioni consolidate ed economie radicate nei territori, alimentate dalla realtà.
Solo un esecutivo solido, lungimirante e coraggioso poteva legiferare contro le prime emersioni dell’inganno del secolo teso a produrre nuovi profitti a danno dei cittadini consumatori e dei produttori”.
Un applauso convinto a chi ha voluto e saputo operare questa scelta da parte della più grossa e diffusa DOP europea, quella del Grana Padano ormai consumato per quasi il 50% fuori dall’Italia e volgarmente copiato in ogni dove.
La produzione di Grana Padano annua è di circa due milioni di quintali pari a 700mila tonnellate di latte lavorato con oltre il 40% di export in tutto il mondo.
Claudia Treves
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