Il ministro francese Marlène Schiappa in copertina su Palyboy
Sono giorni in cui la Francia è alle prese con scioperi e violente manifestazioni contro la volontà del governo di Parigi di innalzare l’età pensionistica da 62 a 64 anni e aumentare di un anno il versamento dei contributi.
Non si tratta di un pesce d’aprile, la 40enne Marlène Schiappa, segretaria di Stato all’Economia sociale e inclusiva, nel prossimo numero di Playboy apparirà in copertina e all’interno vi saranno ben dodici pagine di intervista con relative foto audaci, maliziose ed innocenti.
A parere della Schiappa per una donna comparire su una rivista come Palyboy “è un atto di emancipazione”.
Il guaio maggiore è che la rivista statunitense non è di certo famosa nel mondo per le battaglie femministe e per le rivoluzioni pro-donna.
Marlène Schiappa è anche la responsabile della sezione “uguaglianza tra uomini e donne” di En marche, il movimento politico del presidente francese Emmanuel Macron.
Naturalmente la notizia è stata divulgata su tutti i media francesi e su Twitter Schiappa ha replicato
“Difendere il diritto delle donne a disporre del proprio corpo è ovunque e sempre. In Francia le donne sono libere. Con tutto il rispetto per gli sviati e gli ipocriti”.
Marlène Schiappa ha rilasciato una lunga intervista sui diritti delle donne nel numero del magazine in uscita giovedì, posando in prima pagina, vestita con un lungo abito bianco.
“Non si tratta di posare nudi ma di affrontare temi importanti”, ha sostenuto su Franceinfo la portavoce del gruppo Rinascimento all’Assemblea nazionale Prisca Thévenot, soprattutto su una rivista che “non è nota per promuovere il tema dei diritti delle donne e il loro rapporto con il corpo”.
La polemica è montata dopo le interviste a Emmanuel Macron a Pif e al ministro del Lavoro Olivier Dussopt, in prima linea sulla riforma delle pensioni, al quotidiano Têtu in cui quest’ultimo rivela la sua omosessualità.
“Siamo nel mezzo di una crisi sociale, c’è un tema sul mantenimento dell’ordine, ci sono persone tra la vita e la morte e ho l’impressione di una cortina fumogena, tra Têtu, Pif Gadget e Playboy”, si è lamentata su BFMTV la deputata ecologista Sandrine Rousseau.
“Qual è il rispetto del popolo francese, delle persone che dovranno lavorare altri due anni, che manifestano, che perdono giornate di stipendio, che non possono mangiare a causa dell’inflazione”, ha aggiunto.
“I corpi delle donne devono poter essere esposti ovunque, non ho problemi, ma lì c’è un soggetto sociale”.
In “un Paese dove il presidente parla in Pif e il suo ministro Schiappa in Playboy, il problema sarebbe l’opposizione. La Francia sta deragliando”, ha twittato il leader de La France insoumise, Jean-Luc Mélenchon.
Ci ha pensato Fabien Roussel, segretario nazionale del PCF, a ironizzare: “Non basta abbonarsi a Pif per conoscere le intenzioni del governo, occorre anche abbonarsi a Playboy…“.
Raimondo Adimaro
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