Gaslighting una subdola manipolazione psicologica
Una silenziosa forma di abuso e manipolazione psicologica nei confronti di una persona, amico/a convivente, partner, in un contesto amicale, familiare e/o lavorativo al fine di far dubitare l’altro di se stesso, della propria percezione della realtà e dei suoi pensieri.
Il gaslighting non si basa su violenza espressa in maniera impulsiva, ma insidiosa, subdola, nascosta, messa in atto con lo scopo di porre la vittima in una vera e propria forma dipendenza psicologica con il marcato fine di ledere la propria autonomia, per averne l’assoluto controllo.
La manipolazione in un lasso di tempo prolungato è finalizzata a far dubitare la vittima delle proprie facoltà mentali, annebbiandogli la mente, rendendola sempre più fragile, insicura, minandone l’autostima, un vero e proprio tarlo nella psiche della persona che va a provocare traumi psicologici.
Comportamenti vessatori, ostili, tattiche ingannevoli, parole pungenti fino a portare la vittima in una situazione di pura follia.
Il risultato delle tattiche del gaslighter fa in modo che la vittima sperimenti totale confusione, dubbi, incertezze, sentendo il bisogno progressivo di isolarsi.
Il comportamento di gaslinghing attraversa tre fasi: Incredulità, la vittima non crede a ciò che sta accadendo, nella difesa la vittima inizia a difendersi sostenendo la propria situazione da persona stabile, mentre nell’ultima comincia a convincersi che il manipolatore ha ragione e diventa gradualmente insicura e vulnerabile con lo scopo principale di ridurre la vittima ad una dipendenza fisica e psicologica, annullando ogni sua capacità, scelta e responsabilità, così che quest’ultima idealizzerà il proprio carnefice .
Il controllo è spesso la caratteristica che contraddistingue il manipolatore il quale inizialmente viene confuso dalla vittima con un aspetto e agire positivo, fatto di attenzioni, corteggiamento, interesse e considerazioni gratuite.
Le tecniche attraverso le quali il gaslighter agiscono sono varie, ma tra le principali si trovano la svalutazione delle qualità della vittima, il condizionamento, il distacco che il manipolatore impone alla vittima che è un processo manipolatorio lento e a volte è difficile per la vittima rendersi conto subito, è pertanto necessario individuare e riconoscere determinati segnali del gaslinghting.
Come tutte le relazioni tossiche riconoscere la manipolazione affettiva diventa un modo per liberarsene, ma quando si è in una situazione iniziale di manipolazione, per difendersi è bene lavorare sulla propria autostima, per sviluppare la consapevolezza di sé e delle proprie capacità e potenzialità.
Per liberarsi da questa situazione è fondamentale chiedere aiuto ad uno specialista che fornisca gli strumenti adatti, iniziando un percorso di ricostruzione della propria identità.
Dolores Di Mambro
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