L’economia della Grecia in buona salute dopo la crisi
Dopo anni di profonda crisi economica e sociale, la Grecia presenta oggi dati economici significativamente migliori rispetto alla media dell’Eurozona.
Atene punta a mantenere lo slancio anche se il contesto generale non appare particolarmente favorevole.
Secondo Elias Lekkos, responsabile analisi economica del Gruppo Banca del Pireo, “anche con stime molto prudenti, ci aspettiamo che l’economia greca cresca nel 2023 di almeno il 2,5%. Personalmente ritengo che la crescita sarà vicina al 3%, mentre la media di crescita dell’Eurozona sarà attorno allo 0,5%.
La Grecia parte da una situazione difficile, ma ha tutti gli strumenti finanziari e tutte le possibilità per fare la differenza, in positivo, rispetto al resto delle economie dell’Eurozona.
Le recenti elezioni in Grecia hanno portato ad un governo monocolore e che dunque, almeno in linea teorica, dovrebbe garantire stabilità, proseguendo sulla strada delle riforme e del rigore di bilancio. Un fattore che si prevede possa giocare un ruolo decisivo per le principali agenzie di rating internazionali, in vista di un ritorno della Grecia nel club dei Paesi ‘credibili’ dal punto di vista economico”.
Federico Salazar dell’agenzia Fitch, sottolinea che le dinamiche politiche rappresentano “un fattore che osserviamo per tutti i rating. Dobbiamo tenerne conto. Quando guardiamo a molti altri Paesi, anche in Europa, notiamo che molti esecutivi sono sostenuti da coalizioni di partiti. Alcune di esse vacillano, altre sono deboli. Ci sono pochi, pochissimi governi che hanno una solida maggioranza monopartitica, che aiuta a mettere in atto le politiche governative. La Grecia è un esempio in questo senso”.
Oggi la Grecia può sfruttare il suo orientamento ai servizi piuttosto che all’industria.
Il prezzo più alto, nel corso dell’ultimo decennio, è stato tuttavia pagato dalle fasce più deboli della popolazione, per via di politiche draconiane di rigore economico estremamente dure.
Claudia Treves
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