Verità e correttezza non mancano nel libro di Roberto Vannacci
Probabilmente poiché ad agosto vi è penuria di argomenti spesso si sollevano polveroni superflui per riempire pagine e spazi.
L’ultimo di questi polveroni scatenati dalla sinistra è il libro Il mondo al contrario, scritto dal generale Roberto Vannacci.
Come sovente accade si sprecano e si accavallano giudizi e sentenze da quanti neppure hanno visto la copertina del volume. Nella tagliola è cascato persino il ministro della Difesa, Guido Crosetto, il quale senza neppure aver letto un rigo ha rimosso Vannacci dal comando dell’Istituto Geografico Militare di Firenze neppure 24 ore dopo che si era diffusa la notizia..
Poche settimane fa al Salone del libro Torino i comunisti avevano impedito al ministro della Famiglia, Eugenia Roccella, di parlare del suo libro, Una famiglia radicale.
Sulle pagine di Formiche ha espresso il suo parere il generale Mario Arpino, già capo di Stato maggiore della Difesa e dell’Aeronautica. Parere che riportiamo per intero.
“In cuor mio avevo già deciso di astenermi dal trattare l’argomento, dopo aver osservato già venerdì scorso come i media (specie i così detti giornaloni) avessero “mal-trattato” l’argomento, che chiaramente appariva deformato e snaturato.
Per carità, incidentalmente può sempre accadere, specie quando si è costretti a subire la spinta a commentare subito, e sotto pressione, senza aver avuto ancora il tempo o la possibilità di leggere il libro, o almeno di sfogliarlo.
Invece no, condanna immediata e inappellabile, che a certi livelli richiederebbe almeno un’analisi superficiale, a volo d’uccello. Niente.
Questa trappola di anticipi mediatici ha finito per coinvolgere anche rispettabilissimi alti personaggi della politica, solitamente molto equilibrati, e ciò a sua volta potrebbe aver spinto a far sbilanciare anzitempo anche stimatissimi e insospettabili altrettanto alti personaggi militari.
A questo punto posso anche svelare qualcosa di personale, che non ho ancora raccontato a nessuno. Lo stesso venerdì 18 agosto, appena letti sulle rassegne questi ritagli di stampa, ho avvertito odore di bruciato e sono andato a cercare il curriculum vitae del generale Vannacci.
Ineccepibile, anzi, straordinario: racconta la storia di un soldato generoso, valoroso e lineare nel comportamento.
Due nomi, una garanzia: Folgore e 9° Col Moschin…
Mi sono lasciato prendere da un impulso immediato, ho preso carta e penna (anzi, schermo e tastiera) e ho scritto quanto segue all’Istituto Geografico di Firenze.
Era il primo pomeriggio, e non circolava ancora la notizia del probabile avvicendamento al Comando.
“Caro generale Vannacci, anche se non ci siamo conosciuti nel corso degli anni di servizio, mi permetta di esprimerle tutta la mia ammirazione per la sua figura di uomo e di soldato. Al di là delle penose polemiche che hanno accompagnato l’uscita di ‘Il mondo al contrario’ (il coraggio di dire la verità – o di ammetterla – evidentemente non è molto diffuso). Le voglio assicurare che siamo ancora in tanti, direi un’ampia maggioranza, a credere in quei valori che oggi da poche chiassose minoranze vengono rifiutati e derisi. Condivido parola per parola, riga per riga, ciò che lei ha detto e scritto. Farò del mio meglio per darne la massima diffusione. È da questa parte, non da altre, che verranno la salvezza e l’affermazione della nostra cara Italia. Una stretta di mano stretta e forte, da soldato a soldato”.
A dire la verità, quando mi è arrivata la proposta di Formiche.net non avevo ancora letto il libro riga per riga, ma solo stralci e una copia elettronica. Solo ieri mattina mi sono pervenute due copie cartacee, che, come promesso, farò circolare a iniziare da figli e nipoti.
Ieri mattina, poi, mi è sorto un dubbio atroce: si è parlato di autorizzazione e di sanzioni.
Io ho lasciato il servizio attivo 23 anni fa, non è che nel frattempo è cambiato qualcosa?
Ho voluto verificare. Il nuovo codice dell’Ordinamento della Difesa in effetti è datato 2010 e comprende ben 2272 articoli.
La “Libertà di manifestazione del pensiero” per i militari è contemplata dall’articolo 1472, in vigore dal 27 marzo 2012, che così recita:
1. I militari possono liberamente pubblicare i loro scritti, tenere pubbliche conferenze e comunque manifestare pubblicamente il proprio pensiero, salvo che si tratti di argomenti a carattere riservato di interesse militare o di servizio, per i quali deve essere ottenuta l’autorizzazione.
2. Essi possono, inoltre, trattenere presso di sé, nei luoghi di servizio, qualsiasi libro, giornale o altra pubblicazione periodica.
3. Nei casi previsti dal presente articolo resta fermo il divieto di propaganda politica.
Ebbene, nel libro del generale Vannacci non c’è traccia di argomenti riservati di interesse militare o di propaganda politica.
Ma allora, dove sta il problema?
Se si tratta di esigenze di “politicamente corretto” nell’esprimere le proprie idee, questo lasciamolo ad altri. A noi militari interessano solo verità e correttezza nella comunicazione.
Qualità che in questo libro certo non mancano”.
la Redazione
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