Valditara, lavori socialmente utili per alunni violenti
Ultimamente sono molte le notizie di aggressioni fisiche e verbali nei riguardi dei docenti e d episodi di bullismo che si verificano tra studenti raggiungendo la soglia dell’inaccettabile.
In occasione dell’anno scolastico 2023/2024 il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara propone come prossimo intervento una soluzione contro gli episodi di violenza da parte degli alunni e per ridare autorevolezza agli insegnanti.
Occorre ricordare che il docente nell’esercizio delle sue funzioni è a tutti gli effetti di legge un pubblico ufficiale ed è chiamato a segnalare alle autorità preposte i casi di violenza che avvengono tra i banchi di scuola.
La scuola essendo un luogo di educazione e di istruzione è chiamata ad investire sulle persone, ponendo solide basi per ogni alunno.
In tale contesto educativo formativo è fondamentale educare attraverso condotte di vita virtuose mediante l’educazione civica, favorendo il dialogo che parte dall’ascolto e dal rispetto.
Valditara durante il suo intervento ad un convengo, ha affermato di voler adottare misure che provino ad arginare i fenomeni di violenza tra le mura scolastiche, attribuendo più valore al voto in condotta, in tutto il percorso della scuola secondaria.
Ci saranno lavori socialmente utili per gli studenti ritenuti aggressivi e colpevoli di violenza, i quali presteranno attività non retribuita a favore della collettività da svolgere presso Comuni, regioni, enti o organizzazioni di assistenza sociale o volontariato.
L’obiettivo di questa proposta è far capire al giovane il valore di essere membro di una comunità, il rispetto verso gli altri e la solidarietà che questa appartenenza comporta, così che l’errore diventa un’occasione efficace per stimolare e verificare la reale maturazione, responsabilizzazione e crescita dello studente rispetto al gesto compiuto.
Contro gli episodi di violenza per il ministro serve trovare una soluzione anche prevedendo forme diverse di sanzioni verso gli studenti che non hanno capacità di rispettare le regole e per la prevaricazione nei confronti di insegnanti e compagni di classe.
Inoltre, lo stesso ministro suggerisce di intervenire per i “neet” ovvero i giovani che tra i 15 e 34 anni, non studiano né lavorano e né ricevano formazione, una proposta: che questi giovani assolvano a un obbligo formativo poiché non si può accettare che molti di loro vivano alle spalle della famiglia e della stessa società.
In seguito a questa proposta il mondo della scuola si è diviso aprendo un vero e proprio dibattito non privo di critiche, determinando la proposta di Valditara arcaica e paternalistica.
Il ministro ha affermato di lavorare al fine di una strategia riformatrice molto ampia perché la scuola italiana ha bisogno di molti passaggi e per fare questo occorre una collaborazione da parte dei docenti, delle famiglie e degli alunni.
Dolores Di Mambro
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