In Italia 48mila case popolari sono vuote
Ogni notte in Europa quasi un milione di persone dorme per strada.
Un fenomeno che è in aumento in quasi tutti i Paesi, Italia compresa, dove i senzatetto sono quasi 100mila, un decimo del totale del continente.
È quanto emerge dall’ultimo rapporto della Feantsa, la federazione europea che riunisce le ong che si occupano dei senza fissa dimora.
Secondo lo studio, almeno 895mila individui sono costretti a dormire all’addiaccio ogni notte, l’equivalente della popolazione di Torino o Marsiglia.
Un numero che rispecchia le “forme più visibili” del mondo dei senzatetto e che “evidenzia il fallimento dei Paesi europei nel rendere l’alloggio un diritto fondamentale”, accusa la Feantsa.
In Italia, stando alle ultime stime dell’Istat, i senza fissa dimora sono circa 96mila.
Di questi, un terzo ha meno di 35 anni, e il 38% è straniero.
Dare loro assistenza è stata complicato negli ultimi mesi dall’aumento dei prezzi dell’energia, che ha comportato un aumento dei costi di gestione dei centri di accoglienza di oltre il 30%.
A fronte dell’alto numero di clochard, il rapporto segnala le carenze nelle politiche abitative: in Italia, secondo un recente studio, ci sarebbero oltre 48mila case popolari inutilizzate per mancanza di manutenzione.
Lo scorso anno gli Stati membri dell’Ue si erano impegnati a combattere il problema dei senzatetto entro il 2030.
A oggi, solo Finlandia e Danimarca registrano progressi tangibili.
In Danimarca il numero dei senzatetto è diminuito del 10% tra il 2019 e il 2022, dimostrando di essere “uno dei Paesi che sta facendo chiari progressi” e potrebbe diventare un modello per altri.
La strategia attuata da Copenaghen è stata chiamata “housing first”, e prevede un mixi di azioni: da un lato prevede il miglioramento della capacità dei centri di accoglienza, e dall’altro promuove politiche di prevenzione rivolte ai minori di 24 anni nelle principali città.
“La maggior parte dei governi in Europa continua a deludere i senzatetto, a frustrare il pubblico in generale e a sprecare risorse, gestendo il problema in modo inefficace”, ha dichiarato Freek Spinnewijn, direttore di Feantsa.
Oltre alla problematica dei senzatetto, il rapporto Feantsa evidenzia che un numero significativo e crescente di persone in diversi Paesi europei vive in case ritenute al di sotto degli standard e inadatte allo svolgimento di una vita accettabile.
Proprietà “fatiscenti”, caratterizzate da umidità e muffa, sovraffollamento, servizi igienico-sanitari inadeguati, buio e rischi di incendio sono la “realtà quotidiana per milioni di persone” in Europa.
Il primato negativo va all’Ungheria, dove quasi la metà della popolazione “vive in alloggi sovraffollati”, mentre in Bulgaria una famiglia su otto vive in alloggi senza servizi igienici interni.
In Italia, il 12% degli alloggi è ritenuto inadeguato.
Piero Vernigo
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